Russia, Putin incontra Parolin: «Con il Vaticano un dialogo costruttivo. Lo apprezzo»

«Ho l’onore di trasmetterle i saluti di Sua Santità, Papa Francesco, il quale ricorda molto bene gli incontri che ha avuto con lei, sia nel 2013 che nel 2015». Nella residenza estiva di Bocharov Ruchei, a Sochi, affacciata sul Mar Nero, il cardinale Pietro Parolin entra portando al presidente Vladimir Putin il messaggio di Papa Francesco. «Sono molto contento di questa visita, che si colloca in un momento particolare delle nostre relazioni, sia a livello di Santa Sede e Federazione Russa, che a quello di Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa russa. Grazie per l’invito che mi è stato rivolto da lei e dalle autorità di questo Paese e grazie anche per l’accoglienza e la possibilità di incontrarci in questa giornata».

 

Lo «zar» stringe la mano al Segretario di Stato vaticano, al suo ultimo giorno di viaggio a Mosca dopo gli incontri con il metropolita Hilarion, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov (presente oggi a Sochi) e il patriarca Kirill. Poi aggiunge: «Ricordo come mi avete accolto in modo caloroso in Vaticano e ricordo bene il colloquio con il Pontefice».

 

La Russia «accoglie con favore il dialogo diretto iniziato tra la Santa Sede e la Chiesa ortodossa russa», sottolinea il leader russo all’inizio del colloquio durato circa un’ora. «I valori umanitari comuni, che vengono difesi dalla Santa Sede, sono alla base dei rapporti tra la Federazione Russa e il Vaticano, come anche nel dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa». Dialogo da approfondire, sgomberare da pesi del passato e ostacoli del presente e portare avanti celermente anche per far fronte, insieme, alle ferite del mondo di oggi, come auspicato ieri dal patriarca Kirill protagonista con Papa Francesco del «disgelo» con l’incontro a L’Avana del febbraio 2016.

 

Con la memoria a quell’evento, anche Putin si dice «contento» che ci sia una volontà ecumenica di procedere insieme. Esprime inoltre l’apprezzamento per il fatto che «gli accordi raggiunti durante i miei contatti con Papa Francesco vengono attuati costantemente» e anche per l’accordo sull’abolizione dei visti per diplomatici siglato ieri dal vice ministro degli Esteri russo, Aleksei Meshkov, e dal nunzio a Mosca, monsignor Celestino Migliore. «È il segno di questa collaborazione che procede in termini soddisfacenti», ha evidenziato Parolin, «ci sono tante occasioni di dialogo, ci sono questi scambi di visite, ci sono preoccupazioni e iniziative comuni».

 

Una di queste sarà anche la mostra «dedicata all’eredità spirituale dell’arte russa dalle icone, all’avanguardia» che la Russia è pronta ad aprire nel 2018 nei Musei Vaticani. Un passo avanti di diplomazia «culturale» che vale la pena percorre, fa notare il Segretario di Stato.

 

Prima di congedarsi, Putin – che oggi alle 12, sempre a Sochi, ha ricevuto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, e domani il presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan – ha lasciato al primo ministro vaticano un personale messaggio rivolto al Papa: «Un grazie speciale a nome di tutti i cristiani di Russia» per aver permesso la traslazione a Mosca e a San Pietroburgo, questa estate, delle reliquie di San Nicola da Bari, venerate da oltre 2,3 milioni di fedeli. «Un evento eccezionale» lo definiva ieri Kirill, «un grande momento» commenta oggi Putin, anche per le relazioni tra Russia e Vaticano.

 

Insomma un incontro dal carattere «positivo, cordiale, di rispetto ed ascolto reciproco», come sottolineato da una nota della Santa Sede e confermato dal Cremlino. Anche il cardinale Parolin, tracciando a margine un rapido bilancio dei suoi tre giorni in Russia con le agenzie di stampa presenti a Sochi, parla di impressioni «positive»: «Credo che questi colloqui che abbiamo avuto sia a livello di autorità religiose, che politiche sono stati costruttivi», ha detto, «c’è stata la possibilità di uno scambio abbastanza approfondito su diverse tematiche e c’è stata ricettività», oltre che «ascolto e disponibilità a capire le posizioni» di entrambe le parti.

 

Un esempio su tutti, è quello del tema della restituzione dei luoghi di culto alla Chiesa cattolica , «che qui non è ancora risolto del tutto e che abbiamo trattato in tutti gli incontri», ha sottolineato il Segretario di Stato. Tuttavia, ha aggiunto, «Abbiamo trovato sensibilità e attenzione. Speriamo vivamente che ora si dia seguito concreto a quello che è stato detto. La comunità cattolica si trova in alcuni luoghi in serie difficoltà perché non ha un luogo adibito al culto, ci sono comunità che si riuniscono negli appartamenti; avere luoghi di culto adeguati è un tema che riguarda la libertà religiosa».

 

Come nell’incontro di ieri col ministro Lavrov, anche oggi con Putin – ha spiegato ancora Parolin ai giornalisti – è stato ribadito che nelle crisi internazionali «basta con le soluzioni di forza, serve una soluzione di giustizia». «I conflitti sono talmente tanti che, come ha detto il presidente sorridendo, dovremmo stare qui fino a domani mattina per passarli tutti in rassegna… È stata, comunque, ribadita la volontà da parte nostra, ma anche da parte russa, di trovare delle soluzioni negoziate e politiche e non affidate soltanto ai rapporti di forza , anche perchéuna soluzione che sia solo di forza, magari sistema le cose sul momento, ma poi lascia che il fuoco covi sotto la cenere; se non c’è una conciliazione profonda, un impegno di tutti per la pace, la giustizia e il riconoscimento dei diritti di ciascuno, ogni soluzione è precaria».

 

Parole queste del numero due del Vaticano che si riflettono nel regalo consegnato al presidente termine dell’incontro: la raffigurazione in bronzo di un ramoscello di ulivo, simbolo di pace. Putin ha ricambiato con una serie di monete da collezione dedicate alle olimpiadi di Sochi 2014.

 

L’incontro con il leader russo ha concluso il viaggio del Segretario di Stato a Mosca, il primo dopo 29 anni dalla storica trasferta del cardinale Agostino Casaroli per il millennio del Battesimo della Rus’ di Kiev. Parolin domattina celebrerà la messa privata nella Nunziatura di Mosca, poi farà ritorno a Roma.

Salvatore Cernuzio – VaticanInsider

24 Agosto 2017 | 07:30
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