Ticino e Grigionitaliano

«Ruminatio sinodale»: amatevi come compagni di viaggio

Un titolo così è impegnativo. Un invito del genere è una sfida a tutto campo che non lascia alcun margine a disimpegno di pensiero, di affetto e di volontà.

Anzitutto, entra in gioco una scelta di pensiero quando, a proprio rischio e pericolo, si inizia a guardare alle altre persone, a chi appunto ci cammina accanto e con noi condivide a suo modo la fatica della strada, non più come a persone nemiche e rivali in tutto ma a compagni di viaggio nel viaggio della vita. È qualcosa di rivoluzionario, rispetto a quello che ci viene inculcato da una cultura dilagante dell’arroganza e dell’impero del singolo su valori come comunità e fratellanza umana.

Ma non è secondo a nulla lo sforzo di uscire dalle proprie solitudini autoprotettive per impegnarsi nella ricostruzione di un tessuto di relazioni calde e avvolgenti, motivanti e di stimolo quotidiano, tutto per crescere in prima persona secondo il valore primo del prendersi cura di sé e delle altre persone, appunto, dei propri compagni di viaggio.

Condividere è vivere con

Tirando in gioco l’amore, si intuisce già la meta del proprio cammino. C’è una strada dentro la quale tutti ci ritroviamo a camminare per forza, inevitabilmente, e senza alternativa di scelta: è il sentiero, la strada del tempo che ci è dato di vivere nello stesso istante degli altri. Lungo questa strada le stagioni della vita – per chi la giovinezza, per chi l’anzianità, per chi l’età adulta, per chi i primi anni – si intrecciano tra loro, si attraversano ripetutamente dentro il conto degli stessi numeri. Raggiunto il suo ultimo anno, ad un tratto qualcuno esce di strada, altri continuano, altri non hanno an-cora iniziato il viaggio della loro vita.

Eppure, condividere non vuol dire semplicemente percorrere la medesima strada, o avere la stessa direzione di senso e di marcia, possibile solo per chi ha scelto di legare in unione profonda la propria con la vita degli altri. Condividere il viaggio della vita, cioè l’essere vivi e in cammino dentro questo scorcio di tempo e di spazio, dentro questo numero di anni è acquisire nuova consapevolezza del valore del proprio essere qui ed ora. E il tempo sono proprio questi anni che stiamo vivendo, lo spazio un luogo preciso, là dove ogni volta ci ritroviamo con il nostro numero di piedi. Qui e ora!

don Sergio Carettoni

| © unsplash.com
14 Gennaio 2022 | 06:32
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