La storia

Nonna Rosa, la consigliera del vescovo Bergoglio

«Impegnata nella vita domestica e nell’adempimento di opere di pietà — scrive Stefano Masino sull’ultimo numero della rivista di cultura astigiana «il platano» (anno xli, 2016) in cui si parla anche della nonna di Papa Bergoglio — Rosa era attivissima nella comunità. Visitava malati e carcerati, assisteva le giovani, era dirigente dell’Azione cattolica, sosteneva il ministero di numerosi sacerdoti, consigliera ascoltata del vescovo monsignor Luigi Spandre. E teneva conferenze e incontri in tutta la provincia».
Naturale, dunque, che nel congresso eucaristico del 1921 la sua voce si sentisse nella sessione di studio per le donne, organizzata nella centralissima Santa Chiara, chiesa che sorgeva all’interno dell’Istituto Oblati di San Giuseppe. Fu abbattuta nel 1928 e oggi su quel terreno sorge il santuario di San Giuseppe Marello. Purtroppo non sono pervenuti resoconti, ma nell’opuscolo Il i° Congresso Eucaristico diocesano edito nel 1921 si legge: «La signora Bergoglio parlò dell’Eucarestia, come mezzo precipuo per adempiere i doveri di figliuola, di sposa e di madre; ed il suo dire venne seguito con molta attenzione ed infine vivamente applaudito». Dopo gli incontri organizzati a San Damiano d’Asti, Castelnuovo Calcea e Villanova d’Asti, nel 1926 il congresso eucaristico tornò nel capoluogo, e Rosa Bergoglio prese la parola in Santa Chiara, all’assemblea generale delle associazioni cattoliche. Si sono perse anche le parole di questo intervento, ma il 5 giugno 1926 la «Gazzetta d’Asti» riportò in prima pagina: «La signora Bergoglio di Asti illustra con finezza di frasi e di sentimento il delicato tema della moralità».

(Il Sismografo)

22 Dicembre 2016 | 12:00
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nonna (1), Papa (1255), vescovo (110)
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