La Cattedrale di Lugano
Ticino e Grigionitaliano

Reti e animatori pastorali per rilanciare nuovi cammini di prossimità in diocesi

Nel maggio del 2018 veniva presentata ai vicariati la nuova guida «Le reti pastorali. Strumento della Chiesa comunione, per la conversione pastorale», frutto di due anni di lavoro svolto dalla Commissione per le zone (ora reti) pastorali. Grazie a questo documento è stato possibile gettare le basi del nuovo progetto di rilancio della pastorale nella diocesi. L’obbiettivo era e rimane quello di riprendere in mano il discorso sulle zone pastorali per «superare le incomprensioni del passato, conservare il cuore buono e uscire da un quadro troppo geografico- giuridico-istituzionale» (v. Le reti pastorali, p. 4). Tutto questo è stato portato avanti tenendo conto dell’itinerario già storicamente percorso all’interno della Diocesi, in particolar modo quello iniziato dal vescovo Eugenio Corecco e sviluppato, in seguito, dal vescovo Pier Giacomo Grampa. Ed è con enorme gratitudine a quanto fatto in passato che si è inserito il nuovo progetto delle reti pastorali, che ha avuto il suo sviluppo in questi anni.

La prima fase d’attuazione, che è stata caratterizzata principalmente dall’ascolto delle necessità reali presenti sul territorio diocesano, ha cominciato a portare i suoi frutti con il prendere in esame la precedente individuazione e la separazione geografica della diocesi, andando a ridefinire i nuovi confini delle zone pastorali, suddivise nei diversi vicariati. Per ognuna di queste zone è stato indicato, tra i presbiteri, un possibile animatore di rete, ossia la persona alla quale si chiederà di assumere la responsabilità di favorire sul territorio la realizzazione del progetto delle «reti pastorali», attraverso il confronto, la condivisione e l’interazione per i prossimi itinerari pastorali.

Dopo questi primi passi mons. Valerio Lazzeri ha espresso il desiderio di incontrare queste nuove figure di animatori, incontro che si è tenuto lunedì 28 ottobre presso la curia vescovile. Durante la mattinata si è instaurato un proficuo scambio di opinioni tra i partecipanti, e il Vescovo ha avuto la possibilità di esprimere la sua personale idea di cosa significhi essere animatore dentro una zona pastorale, indicando anche quali compiti vorrebbe loro affidare. Alla base, ha sottolineato mons. Lazzeri, vi è il ruolo di trait d’union per i propri confratelli: proporre momenti di condivisione, anche del pasto, e di preghiera comune, ricordarli nella propria preghiera personale, essere i promotori nei propri territori della formazione che la diocesi mette a disposizione grazie agli incontri del clero. Questo, da attualizzare nell’ottica di coltivare il proprio «stare con Gesù, di farsi promotori del suo Vangelo».

Anche se il centro di questo primo incontro è stata la definizione del ruolo dell’animatore di rete, che rimane fondamento per la buona riuscita di questo nuovo percorso di conversione dell’intera azione pastorale della diocesi, non è mancato, tuttavia, l’accen- no ai laici, che restano tassello fondamentale all’interno di questa nuova prospettiva pastorale, e alla grande ricchezza presente in diocesi dello scambio culturale con i presbiteri provenienti da altre realtà e l’importante dono e futuro coinvolgimento dei presbiteri a riposo nelle diverse zone pastorali.

Luca Montagner, addetto stampa della Diocesi di Lugano

La Cattedrale di Lugano
2 Novembre 2019 | 12:31
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