Quale Santo pregare in vacanza?

Durante le vacanze estive molti di noi prendono l’aereo, intraprendono un viaggio per mare, si divertono facendo giri in bicicletta. Ma forse pochi sanno che per ciascuna di queste attività la Chiesa ha individuato un patrono.

Per viaggiare

Per viaggiare in tutta sicurezza, è consigliato pregare San Cristoforo. La leggenda narra che San Cristoforo era un giovane di robusta corporatura che viveva sulle rive di un fiume situato in un bosco di sua proprietà. Ogni tanto qualcuno gli chiedeva di aiutarlo ad attraversare il fiume, e poichè lui era alto e robusto, portava le persone sulle spalle in cambio di un’offerta. Durante una notte fu svegliato da un bambino che gli chiese di aiutarlo ad attraversare la sponda del fiume. San Cristoforo se lo mise sulle spalle, ma più camminava nell’acqua, più il peso del bambino aumentava. Con l’aiuto di un grande bastone, ma con fatica e molto stremato, riuscì a passare dall’altra parte del fiume. Quando depositò il bambino gli chiese come mai era così pesante. Questi gli rispose che era Gesù Cristo e che lui in questo momento non aveva trasportato solo lui ma il mondo intero. Martire del IV secolo, San Cristoforo protegge dunque tradizionalmente tutti coloro che utilizzato dei mezzi di trasporto, ma particolarmente gli automobilisti e i turisti.

Per passare le frontiere

In questo caso il Santo da pregare potrebbe essere San Matteo. Infatti, prima che Gesù lo chiamasse, si pensa che egli fosse il responsabile dei pedaggi per Erode, a Cafarnao. In Francia, pertanto, molte volte la consegna delle medaglie presso dell’istituzioni doganali avviene proprio il 21 settembre, giorno della sua festa. San Matteo, inoltre, è il patrono degli agenti doganali.

Per navigare 
In questo caso, il patrono dei navigatori è l’Arcangelo Raffaele. Nella Bibbia infatti accompagna il giovane Tobia lungo tutto il suo tragitto e rappresenta una figura d’aiuto per coloro che si sono messi in cammino. L’arcangelo è anche conosciuto per la sua azione guaritrice.

Per prendere l’aereo

Se avete paura di volare, potreste rivolgere un pensiero a San Giuseppe da Cupertino (1603—1663). Questo francescano nato in Sud Italia era conosciuto per i suoi doni mistici, più precisamente il suo dono della levitazione. Questa facoltà lo ha reso il patrono degli aviatori e dei cosmonauti. 

Per i viaggi in moto

Per gli amanti delle due ruote, è d’obbligo un pensiero a San Colombano. Questo monaco irlandese ha attraversato buona parte dell’Europa nel VII secolo per evangelizzare la popolazione. È diventato ufficialmente patrono dei motociclisti nel 2011. Deve questa consacrazione alla cappella eretta in suo onore sugli Appennini, nel corso del XX secolo tappa privilegiata da tutti i motociclisti. Tradizionalmente, ogni viaggiatore su questa rotta vi si fermava per una preghiera.

Per gli alpinisti

San Bernardo di Mentone veglia tradizionalmente sulla sicurezza degli alpinisti. Questo è evidentemente legato alla fondazione degli ospizi omonimi nel XI secolo, ben noti alle nostre latitudini. Questi ospizi venivano incontro ai bisogni dei viaggiatori e dei pellegrini che attraversavano le Alpi ed i religiosi ricercavano i malcapitati che avessero smarrito la strada o che fossero dispersi nella neve.
Installò nei due ospizi dei canonici regolari che seguivano la regola di sant’Agostino: è l’origine della congregazione ospedaliera dei Canonici del Gran san Bernardo. Questi generosi religiosi si fecero aiutare nelle loro ricerche da cani addestrati appositamente: i cani di san Bernardo, una razza particolarmente ben adattata alla montagna.

Per i giri in bicicletta

Il ciclismo è un’attività molto praticata, ma che non è senza rischi. Molti ciclisti, quando sono in giro per l’Italia, si fermano dalla Madonna del Ghisallo. Papa Pio XXII l’ha in effetti proclamata nel 1948 «patrona universale dei ciclisti». Il luogo deve il suo culto a una piccola cappella nei pressi del lago di Como. Il santuario è diventato centro di pellegrinaggio anche dei ciclisti professionisti partecipanti al Giro d’Italia. Un museo del ciclismo è stato aperto in sua prossimità. Molti grandi nomi del ciclismo, come Gino Bartali, Eddy Merckx o ancora Francesco Moser vi hanno lasciato una bicicletta come ex voto.

cath.ch/red

 

16 Luglio 2019 | 06:18
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