Premio cattolico dei media al cineasta lucernese Beat Bieri

La giuria della Conferenza dei vescovi svizzeri ha attribuito il suo premio al documentario Der Wildheuer – Senkrecht über dem Urnersee (faner à pic au-dessus du lac d’Uri), del regista lucernese Beat Bieri. In questo film, egli ha saputo ritrarre in maniera esemplare la vita semplice ma al contempo molto difficile e vicina alla natura della famiglia Gisler.

I Gisler producono della carne biologica nell’Oberaxen, nella parte uraniana del Lago dei Quattro Cantoni. Un giorno del 2016, il padre di famiglia, di 62 anni, cade per oltre 300 metri e muore. Confidando in Dio, la madre e i figli riprendono il lavoro.

La Giuria è rimasta profondamente toccata dalla religiosità autentica di questa famiglia e dalla sua umanità. La drammaturgia di Bieri l’ha saputa rendere magnificamente. Ha risvegliato, si legge nelle motivazioni, la nostalgia di una vita semplice e piena al contempo. La sua telecamera cattura inoltre con delicatezza il lutto della famiglia, che continua a vivere e sperare.

La Conferenza dei Vescovi svizzeri consegna questo premio annualmente, in segno di riconoscenza e di stima a chi lavora con responsabilità nel mondo dei media. Per questo è particolamrnete attenta a chi veicola i valori del Vangelo, anche all’infuori dei canali ufficiali della Chiesa cattolica e per propria iniziativa. Tra i membri di giuria anche il ticnese Davide Adamoli, giornalista e archivista.

Il premio di 3000 franchi verà consegnato il 29 settembre a Berna, durante la giornata ANAVON – La Chiesa in dialogo con i giovani.

cath.ch/red

 

20 Settembre 2018 | 15:35
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