Ticino e Grigionitaliano

«Per far sentire la nostra voce di credenti impegnati nella società»

«Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce» sentenzia il saggio. Durante il lockdown certamente di alberi ne sono caduti ben più di uno. Ma durante questo periodo, così difficile e carico di sfide per ogni singola persona e per la società nel suo insieme, la foresta non ha mai smesso di crescere tutt’intorno. Nel più proverbiale dei silenzi. Tant’è che oggi si presenta al pubblico con i connotati di un progetto già ben strutturato e ampiamente condiviso, la Rete Laudato si’.

«Da diverso tempo – ci spiega Alessandro Simoneschi, che ne è il coordinatore – con l’Osservatore democratico organizziamo e proponiamo presso la nostra sede di Massagno, dibattiti sia pubblici che riservati ai soci, su temi di attualità con lo scopo di sintetizzare e rindirizzare proposte politiche. Ad un certo punto abbiamo avvertito l’esigenza di coinvolgere nell’organizzazione di questi eventi e di queste riflessioni anche altre organizzazioni presenti sul territorio. Così abbiamo fatto e dal confronto con loro è nata l’idea di creare un ciclo di incontri su economia ed ambiente, da declinare sull’arco di tre anni, invitando ad accompagnarci, professionisti ed esperti di peso: Stefano Zamagni, suor Alessandra Smerilli, Luigino Bruni, Walter Stahel, Joseph Deiss».

Poi è arrivato il coronavirus, che se da un lato vi ha costretti a rivedere le date e la modalità degli incontri, vi ha regalato anche del tempo per ragionare su come proseguire questo il cammino intrapreso…
«Sì, spesso ci siamo incontrati online per continuare quello che stava diventando un percorso condiviso. Nel frattempo, le associazioni che hanno deciso di partecipare ai nostri incontri sono andate via via crescendo…»

Vogliamo elencarle tutte? Sono tredici.
«Certamente: si tratta dell’Associazione biblica della Svizzera italiana (ABSI), delle Associazioni cristiane lavoratori internazionali Ticino (ACLI Ticino), di Alliance Sud, dell’Azione cattolica ticinese (ACT), di Caritas Ticino, della Cattedra Rosmini, del Centro culturale «L’Incontro», di Lepontia Cantonale, dell’Organizzazione cristiano sociale ticinese (OCST), dell’Osservatore Democratico – Gruppo di discussione politica, di Sacrificio Quaresimale, dell’Unione cristiana imprenditori ticinesi (UCIT) e dell’Unione Femminile (UFCT). È una delle prime volte che così tante realtà di ispirazione cristiana si mettono insieme per un obiettivo comune».

E come pensate di muovervi, ora?
«Ci siamo subito accorti come la «Rete» avesse una ragione d’essere che andava ben oltre l’organizzazione di conferenze ed eventi e che poteva diventare un valore aggiunto, uno strumento per far sentire la nostra voce di cristiani e cattolici anche su altri temi».

Quali, per esempio?
«Il sostegno all’iniziativa «Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente», la cosiddetta «iniziativa per le multinazionali responsabili, su cui saremo chiamati ad esprimere il nostro voto, durante l’ultimo fine-settimana di novembre. Inoltre, vorremmo partecipare e condividere il «Festival delle dottrine sociali» che si tiene annualmente a Verona e che è molto cresciuto negli anni. Quest’anno il festival, con cui collabora già da tempo Markus Krienke, professore alla Facoltà di teologia di Lugano e direttore della Cattedra Rosmini, prevede un decentramento dell’evento e a Lugano ne verrebbe organizzata una parte. Si parla, per forza di cose, almeno quest’anno, di sessioni online e a distanza».

Tutti questi eventi e questi sforzi si iscrivono nel percorso proposto dal papa nella enciclica Laudato si’. Almeno a giudicare dal nome che avete scelto di dare a questa federazione di associazioni che si è creata…
«La scelta del nome ci ha preso molto tempo», sorride Alessandro Simoneschi. «Una volta consolidata la rete, abbiamo sentito la necessità di istituzionalizzarla, dandole un nome che veicolasse la formulazione giusta, che sapesse dare il segnale giusto verso l’esterno. Rete Laudato si’ ci è sembrato facesse comprendere immeditamente la nostra volontà di muoverci nella scia indicata da papa Francesco. Tutti, infatti, siamo convinti che è necassario coordinare gli sforzi per realizzare i postulati dell’enciclica a favore di uno sviluppo sostenibile e integrale, di una nuova ecologia integrale, ancorandoli nella nostra realità quotidiana».

Il prossimo appuntamento pubblico nel calendario della neo-costituita Rete Laudato si’ è fissato per giovedì 17 settembre e si tratta di un incontro nell’ambito del ciclo «Economia ed ambiente». Ospite sarà Joseph Deiss, già membro del Consiglio federale dal 1999 al 2006 e presidente della Confederazione nel 2004.

Corinne Zaugg

23 Agosto 2020 | 10:23
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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