Patriarca Sidrak: «la comunità cristiana in Egitto è sotto attacco»

In Egitto tre grandi attentati hanno colpito la comunità cristiana copta la scorsa primavera. Nel giorno della Domenica delle Palme i jihadisti hanno attaccato la chiesa di San Giorgio a Tanta e la cattedrale di San Marco ad Alessandria, uccidendo quasi cinquanta persone.  A maggio invece 35 cristiani sono morti mentre si trovavano su due autobus a Minya, nel sud del Paese, mentre è ancora viva l’immagine dei 21 copti decapitati dallo Stato Islamico nelle coste libiche nel 2015.

 »La comunità cristiana è sotto attacco», ha affermato Sua Beatitudine Ibrahim Isaac Sidrak, patriarca della Chiesa copto-cattolica egiziana, in questi giorni a Roma ospite di una serie di incontri promossi da Acs-Aiuto a la Chiesa che soffre. «Il timore di essere colpiti di nuovo c’è, come c’è in tutto il mondo», ha detto il patriarca, e questo non cambierà finché si continuerà a promuovere «l’odio contro l’altro».  Uno stato di tensione che coinvolge tanto i cristiani quanto la maggioranza musulmana. «Lo Stato cerca di fare del suo meglio, però aumentare solamente la sicurezza non serve a nulla, perché persino i soldati, la polizia sono minacciati dai terroristi», ha continuato Sidrak, ” e ogni giorno viene ucciso un gruppo di soldati». Un numero di jihadisti che sta aumentando in Egitto dopo le sconfitte dell’Is in Iraq e Siria. «non trovano da vivere e allora cominciano a spostarsi», dice, e «vanno verso il Sinai e tutto l’Egitto…»

Una crisi che ha ripercussioni anche nell’economia del Paese con il crollo del turismo, una delle risorse più importanti del Paese e che coinvolge oltre 100 mila famiglie. «La lira egiziana ha perso tanto, tutto è caro adesso e quindi tutti gli egiziani soffrono di questi problemi», cristiani e musulmani, afferma il patriarca, «ma ho fiducia negli egiziani; un giorno arriveremo, insieme, ad un nuovo Egitto

Sebbene a livello ufficiale ci sia la buona volontà di armonizzare la vita tra le varie religioni, spesso a livello più basso ci sono ancora delle tensioni, spiega il patriarca. «Finché non cambierà il pensiero e non solo i discorsi», la situazione dei cristiani rimarrà difficile. Negli ultimi 30 anni sono state aperte nel Paese meno di dieci scuole cristiane e rimane ancora complicato costruire nuove chiese. In questo senso la visita di Papa Francesco in Egitto è stato un importante segnale. «Da molto tempo sentiamo la sua vicinanza», ha concluso Sidrak, «la sua visita, la sua venuta, nonostante tutte le difficoltà ha dato coraggio anche agli egiziani musulmani che hanno visto e toccate da vicino la vicinanza del Papa della pace«.

Michele Raviart – News.va

9 Ottobre 2017 | 18:20
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