Pastore Negro: dare testimonianza comune a società scristianizzata

«Rendiamo grazie a Dio perché oggi, luterani e cattolici, stiamo camminando sulla via che va dal conflitto alla comunione». Lo ha affermato Papa Francesco il 13 ottobre ricevendo in udienza i partecipanti a un pellegrinaggio di luterani. Alla vigilia del viaggio del Papa in Svezia, per la commemorazione comune dei 500 anni dalla Riforma, ascoltiamo in proposito il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. L’intervista è di Fabio Colagrande:

R. – Credo che questo cammino, in realtà, non stia iniziando in questo momento: è un cammino che va avanti ormai da decenni, da quando la Chiesa cattolica ha, appunto, iniziato ad impegnarsi nel movimento ecumenico. Quindi, anche se forse abbiamo la percezione che si tratti di una collaborazione ecumenica ancora da far maturare, in realtà se poi guardiamo a tutto ciò che c’è stato in termini sia di dialogo teologico, sia di collaborazione concreta,  certo, non possiamo dire quanta percentuale manchi per arrivare alla piena riconciliazione, ma possiamo affermare sicuramente che siamo a buon punto.

D. – Pastore Negro, quali sono le linee secondo le quali si deve svolgere questa commemorazione comune dell’anniversario della Riforma?

R. – Da un lato non dobbiamo nascondere gli elementi problematici che ci sono stati e cioè la divisione della cristianità occidentale sostanzialmente in due fronti per secoli contrapposti; ma vanno sottolineati anche gli elementi positivi che anche i cattolici possono rintracciare nel contributo che la Riforma ha dato alla riscoperta del Vangelo di Gesù Cristo. Direi che un terzo elemento, che ha ben sottolineato il Papa, è quello soprattutto di cercare oggi, in un mondo – o almeno in Paesi come i nostri – abbastanza secolarizzati, di offrire una testimonianza comune della nostra fede.

(Da Radio Vaticana)

31 Ottobre 2016 | 09:33
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