Passaggio all'Inferno con von Speyr/catt.ch/gdp

Negli ultimi tempi la questione dell’Inferno è tornata a infiammare (è il caso di dirlo) le cronache, dopo che quella patetica canaglia di Eugenio Scalfari (giornalista, fondatore del quotidiano italiano «La Repubblica») ha pubblicato una delle sue ormai famose memorie dei colloqui privati che papa Francesco, per amicizia, gli concede di tanto in tanto da alcuni anni.

Il canagliesco, e il patetico, risiedono nel fatto che il 94enne campione del laicismo italiano, che non registra e non prende appunti durante le conversazioni, riporta quel che la memoria gli restituisce, senza temere a volte di virgolettare le presunte dichiarazioni del Papa su questioni di altissimo contenuto dottrinale. «Io riprendo il senso delle sue parole, anche se lui non le ha pronunciate alla lettera», ha detto beatamente Scalfari, aggiungendo di essere convinto di riferire quanto il Papa «veramente pensa».

Ora, a quanto pare, Francesco avrebbe confidato a Scalfari che l’Inferno non esiste e non avrebbe ragione di esistere perché nell’al di là le anime che avessero rifiutato il perdono di Dio tornerebbero, semplicemente, nel nulla.

Continua a leggere su Giornale del Popolo.

28 Aprile 2018 | 23:30
Tempo di lettura: ca. 1 min.
Condividere questo articolo!

En relation