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Il Papa visita il santuario di San Alberto Hurtado e incontra privatamente 90 gesuiti

Accolto da 90 gesuiti del Cile, Papa Francesco ha visitato privatamente nel tardo pomeriggio di oggi il santuario di San Alberto Hurtado a Santiago, ultimo appuntamento di questa sua prima giornata nella capitale cilena. Bergoglio si è intrattenuto per un colloquio privato con i confratelli, poi ha visitato il memoriale dedicato al religioso della Compagnia di Gesù vissuto nella prima metà del Novecento, fondatore degli »Hogar di Cristo», le case di accoglienza per gli emarginati.

 

Proprio 40 assistiti degli Hogar – tra cui alcuni disabili e immigrati – hanno atteso il Pontefice fuori dal santuario per un breve saluto ed uno scambio di doni. Il cappellano, padre Pablo Walker, S.I., ha presentato al Papa i volontari dicendo: «Lei ci ha detto che c’è una solidarietà speciale tra coloro che hanno sofferto, e qui abbiamo alcuni fratelli che per diversi motivi hanno esercitato quella solidarietà perché hanno sofferto in qualche modo la povertà o l’esclusione».

 

Quindi una volontaria, Liliana López, ha riportato davanti al Papa la sua personale testimonianza raccontando che da dieci anni, a Puente Alto, offrono un piatto caldo ad oltre 100 persone che non sanno altrimenti dove mangiare: «Per noi la solidarietà – ha spiegato – non significa solo dare qualcosa di materiale a chi lo necessita, ma anche ascoltare e accompagnare. Perché, molte volte, un abbraccio è più utile di dare qualcosa».

 

A Francesco sono stati offerti alcuni dolci locali e il mate (tipica bevanda argentina, ndr) che ha benedetto con una preghiera spontanea: «Il Signore benedica questo cibo che condividiamo e che è stato preparato da voi stesso. Benedica le mani che l’hanno preparato, le mani che lo condividono e le mani che lo ricevono. Benedica il Signore il cuore di tutti noi. E che questa condivisione ci insegni a condividere il cammino, a condividere la vita e a condividere il Cielo, quando sarà il momento. Grazie». Il Papa ha poi scherzato: «Occhio, che nella benedizione non ho chiesto che non faccia male al fegato, perchè ha un ottimo profumo!», concludendo l’incontro con la recita del Padre Nostro.

 

Subito dopo il Pontefice ha visitato il complesso dedicato al Santo cileno, morto a soli 51 anni a causa di una grave malattia, beatificato da Giovanni Paolo II il 14 ottobre 1994 e canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2005. Il santuario custodisce numerosi oggetti di uso quotidiano del religioso, tra cui la famosa «camioneta verde», il furgoncino Ford con cui portava aiuto ai poveri della città. Un modellino della vettura è stato regalato al Papa da una giornalista di Cnn Chile durante il volo di andata da Roma.

 

Al santuario, Francesco ha infine lasciato in dono un quadro di Gesù Misericordioso dipinto da Terezia Sedlakova, chiaramente ispirato alla nota immagine di Suor Maria Faustina Kowalska.

VaticanInsider

18 Gennaio 2018 | 12:20
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