Il Papa riceve il 24 febbraio una vittima di Boko Haram e la famiglia di Asia Bibi

Un’udienza speciale quella di sabato mattina, 24 febbraio, di Papa Francesco con le vittime di due casi di persecuzione a causa della fede: Rebecca Bitrus, cristiana nigeriana per due anni prigioniera delle milizie estremiste di Boko Haram, e il marito e la figlia di Asia Bibi, la donna cristiana condannata morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia, in carcere ormai da nove anni, di cui prossimamente si attende una udienza risolutiva presso il Tribunale supremo come auspicato dai suoi legali.

 

Ashiq ed Esham Masih, rispettivamente marito e figlia di Asia Bibi, insieme a Rebecca Bitrus saranno i testimoni d’eccezione dell’evento che si terrà a Roma il pomeriggio di sabato 24 febbraio, «Colosseo rosso», organizzato dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre in memoria di tutti i cristiani perseguitati e dei martiri dei nostri giorni. La mattina, alle 11.30, nel Palazzo Apostolico incontreranno quindi il Pontefice, accompagnati dal direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro, come conferma la Sala Stampa della Santa Sede.

 

L’udienza doveva rimanere privata, ma la Bitrus non ha potuto trattenere l’emozione e ha annunciato in anteprima ai giornalisti l’incontro con il Papa. «Sono molto contenta di questa opportunità», ha detto durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione. A Francesco «racconterò la mia storia, le nostre difficoltà ma anche gli sforzi che sta facendo la Chiesa sulla via del dialogo e della pacificazione».

 

Avvolta da un elegante abito che celebra il 50esimo anniversario della Diocesi di Maiduguri, una di quelle maggiormente colpite da Boko Haram – che proprio ieri ha sferrato un nuovo attacco in una scuola di Dapchi, dove ha rapito oltre un centinaio di studentesse – Rebecca afferma di aver perdonato chi l’ha privata della libertà per due anni e inflitto violenze di ogni genere. «Ho perdonato, completamente, dal profondo del cuore», ha detto.

 

Questa mattina la donna, insieme ai parenti della Bibi, hanno incontrato il sindaco di Roma Virginia Raggi in Campidoglio. Raggi ha espresso la sua solidarietà e ha sottolineato l’importanza di mantenere i «riflettori accesi» su tragiche vicende come queste: «È indispensabile l’impegno di tutti per squarciare il muro del silenzio e restare al fianco di queste donne coraggio», ha affermato il sindaco.

 

Quanto ad Ashiq e Esham Masih non è la prima volta che incontrano Papa Francesco: già il 23 aprile 2015, al termine di una udienza generale, avevano stretto la mano del Pontefice, che aveva rivolto loro parole di conforto: «Prego per lei (Asia Bibi, ndr) e per tutti i cristiani perseguitati».

Salvatore Cernuzio – VaticanInsider

23 Febbraio 2018 | 12:30
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AsiaBibi (31), PapaFrancesco (1458)
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