Chiesa

Il Papa lascia la Colombia: camminare insieme verso la fraternità

«Mi avete fatto tanto bene«. Così, a conclusione del suo 20° viaggio apostolico, Francesco saluta i colombiani. Il decollo del volo papale dall’aeroporto di Cartagena poco prima delle nostre 2.30. Il rientro, nella tarda mattinata a Roma Ciampino.

Al termine della Messa nell’area portuale della città caraibica, dopo le parole commosse dell’arcivescovo, mons. Jorge Enrique Jiménez Carvajal, il Pontefice ricorda le «giornate intense e belle» nel Paese latinoamericano, con persone e realtà che – assicura – gli hanno «toccato il cuore«. Esorta quindi la gente di questa terra a non smettere di «fare il primo passo». Continuiamo a «camminare insieme» per andare incontro all’altro, dice, nella ricerca dell’armonia e della fraternità. «Non possiamo fermarci«. Quindi un pensiero finale: portare un «abbraccio di pace, libera da ogni violenza», «schiavi della pace, per sempre».

Termina così il 20° viaggio apostolico del Papa, iniziato con la parola «speranza» rivolta ai giovani riuniti mercoledì sera alla nunziatura di Bogotá. Un auspicio, quello della speranza, che in questi giorni ha esteso a tutto il popolo colombiano, esortando alla ricerca della pace che è – ha ricordato – un «lavoro sempre aperto, un compito che non dà tregua e che esige l’impegno di tutti». «Colombia, apri il tuo cuore di popolo di Dio e lasciati riconciliare», ha detto Francesco di fronte a vittime, ex guerriglieri e autori di quelle violenze di un conflitto armato durato oltre 50 anni. Non un processo «di pochi indirizzato a pochi», ha rimarcato prima della partenza, bensì un accordo per vivere insieme. Quindi il nuovo appello per la fine del narcotraffico, che semina «morte e distruzione». Un motivo in più per andare avanti.

Giada Aquilino – RadioVaticana

11 Settembre 2017 | 12:00
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colombia (43), Papa (1255), Viaggio apostolico (162)
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