Papa Francesco sugli abusi nella Chiesa: «Tolleranza zero»

Nella Chiesa c’è «tolleranza zero» contro gli abusi sessuali sui minori: lo ha ribadito Papa Francesco nell’udienza ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, in occasione dell’apertura della plenaria. Nel suo discorso a braccio, Papa Francesco ha affermato che la Chiesa ha preso coscienza tardi di questo problema e «quando la coscienza arriva tardi i mezzi per risolvere il problema arrivano tardi». «Ma grazie a Dio – ha aggiunto – il Signore ha suscitato uomini profeti nella Chiesa» per far emergere il problema «e vederlo in faccia».

Alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si occupa degli abusi – riconosce il Papa – «ci sono tanti casi che non vanno avanti», così si sta cercando di prendere più gente che possa studiare i dossier. Se poi ci sono le prove di un abuso – afferma – questo è sufficiente per non accettare ricorsi. Non per una avversione – spiega – ma semplicemente perché la persona che compie questo delitto è malata: se si pente ed è perdonata, «dopo due anni ricade». Per questo il Papa ha detto con decisione: mai firmerò la grazia.

Nel testo consegnato ma non pronunciato, il Papa ha ringraziato la Commissione per il lavoro compiuto in questi tre anni. Esprimendo dolore e vergogna per gli abusi compiuti da esponenti del clero, il Papa allo stesso tempo ha rinforzato la fede in quella missione dedicata ai più deboli, «abbiamo sperimentato – afferma – una chiamata che siamo sicuri venga direttamente dal nostro Signore Gesù Cristo: abbracciare la missione del Vangelo per la protezione di tutti i minori e gli adulti vulnerabili».

«Avendo ascoltato le testimonianze delle vittime e dei sopravvissuti» a tali violenze, ed essendo gli abusi sessuali «un peccato contrario e in contraddizione con quanto Cristo e la Chiesa insegnano», Papa Francesco ha reiterato l’impegno della Chiesa ad applicare  le misure più forti nei confronti di chi «abusa dei figli di Dio».

«E’ incoraggiante sapere quante Conferenze Episcopali e Conferenze dei Superiori Maggiori hanno cercato il vostro consiglio», ha poi proseguito il Papa, facendo particolare riferimento a quanto la collaborazione della Commissione sia preziosa «soprattutto per quelle Chiese che hanno meno risorse«.

L’obiettivo è «continuare la collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, affinché queste pratiche possano essere inculturate in diverse Chiese di tutto il mondo».

Soddisfazione espressa anche per i programmi educativi, presentati dal cardinale O’Malley e dalla signora Marie Collins, uno dei suoi membri fondatori, che offrono il tipo di risorse che «consentiranno alle Diocesi, agli Istituti religiosi e alle istituzioni cattoliche di adottare e attuare» le strategie «più efficaci per tale lavoro».

A chiusura del suo intervento, prima dell’affidamento alla Vergine Maria, il Papa ha espresso la sua fiducia e piena convinzione che «la Commissione continuerà ad essere un luogo in cui» «ascoltare con interesse le voci delle vittime e dei sopravvissuti. Perché abbiamo molto da imparare da loro e dalle loro storie personali di coraggio e perseveranza».

«La protezione dei minori – ha detto nel suo saluto il card. Sean O’Malley, presidente della Commissione – è chiaramente una delle più alte priorità della Chiesa nel nostro tempo» e «la cura della Chiesa per le vittime di abuso e per le loro famiglie è una considerazione primaria in questa missione. Dall’attento ascolto e dalla condivisione di esperienze con loro, la nostra Commissione ha beneficiato grandemente da tutto ciò che i sopravvissuti ci hanno offerto».

Tra le priorità della Commissione, anche l’impegno di «continuare il lavoro intrapreso»  e quello di «rinnovare il gruppo dei commissari con rappresentanti delle Chiese di diverse parti del mondo». A conclusione del saluto, il ringraziamento e la riconoscenza nei confronti del Papa: «Desidero anche  esprimere quanto la leadership che Vostra Santità continua ad offrire«, ha specificato il cardinale, aggiungendo quanto «abbia veramente agito come fonte di ispirazione e profondo incoraggiamento» per «renderci capaci di portare avanti con zelo la missione che ci è stata affidata».

Emanuela Campanile – RadioVaticana

22 Settembre 2017 | 18:00
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