angelus

Papa all'Angelus: rimaniamo fiduciosi nell’agire potente di Dio

La logica di Dio

Il Regno di Dio è come un «seme» che cresce «per forza propria», o come un «granellino di senape» che diventa «la più grande di tutte le piante». Lo leggiamo nelle parabole dell’odierno Vangelo di Marco e il significato, Papa Francesco nel corso della riflessione prima dell’Angelus, lo traduce in un messaggio di speranza e di fiducia per l’uomo di ieri e di oggi. «Mediante la predicazione e l’azione di Gesù» – fa notare il Pontefice – è «annunciato», fa «irruzione nel mondo e si sviluppa» secondo «criteri umanamente non decifrabili», perché è «soprattutto «espressione della potenza e della bontà di Dio» e non «opera dell’uomo». Questo insegna a ciascuno di noi a vivere come «stagioni di prova, di speranza e di attesa vigile» i momenti in cui la storia sembra contraddire il disegno del Padre celeste, fatto di «giustizia», «fraternità» e «pace».

«Per questo, nei momenti di buio e di difficoltà noi non dobbiamo abbatterci, ma rimanere ancorati alla fedeltà di Dio, alla sua presenza che sempre salva. Ricordate questo: Dio sempre salva. È il Salvatore».

Un pensiero per le difficili situazioni umanitarie di oggi e un appello

Le popolazioni dello Yemen «stremate da anni di conflitto» e tutti i rifugiati «costretti a fuggire dalla loro terra a causa dei conflitti». Dalla finestra del Palazzo Apostolico, il Papa assicura di seguire «con preoccupazione la sorte drammatica delle popolazioni dello Yemen già stremate da anni di conflitto». Fa quindi appello alla comunità internazionale «perché non risparmi di portare con urgenza al tavolo dei negoziati le parti in causa ed evitare un peggioramento della già tragica situazione umanitaria». 

Francesco, ricordando poi la ricorrenza di mercoledì prossimo della Giornata mondiale del rifugiato promossa dalle Nazioni Unite, richiama ancora una volta l’attenzione «su ciò che vivono, spesso con grandi ansietà e sofferenza, i nostri fratelli costretti a fuggire dalla loro terra a causa di conflitti e preoccupazioni».

 

In questi giorni in cui sono in corso «le consultazioni dei governi per l’adozione di un Patto mondiale sui rifugiati che si vuole adottare entro l’anno come quello per una migrazione sicura, ordinata e regolare», l’auspicio del Papa è che «gli Stati coinvolti in questo processo raggiungano un’intesa per assicurare con responsabilità e umanità l’assistenza e la protezione di chi è costretto a lasciare il proprio paese». 

Allo stesso tempo la speranza del Vescovo di Roma è che ogni uomo e ogni donna, credente o meno, possa «essere vicino ai rifugiati, trovare con loro un momento di incontro e valorizzare il loro contributo perché possano essere meglio inseriti nella comunità che li ricevono». «In questo incontro e in questo reciproco rispetto appoggio c’è la soluzione di tanti problemi», assicura Papa Francesco.

VaticanInsider/red

17 Giugno 2018 | 19:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
angelus (230), PapaFrancesco (1456)
Condividere questo articolo!