Papa e Vaticano

Papa ai vescovi giapponesi: custodite e rinnovate la scelta missionaria

In occasione della visita pastorale, che inizia domani, in Giappone del Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Papa ha scritto una Lettera all’Episcopato del Paese nella quale innanzitutto torna col pensiero ai tanti martiri giapponesi che hanno perso la vita per testimoniare la loro fede, a partire da San Paolo Miki e compagni. Una lunga schiera di cui, scrive, «voi fratelli, avete ereditato il patrimonio spirituale ” e della quale «proseguite il cammino di evengelizzazione». Quello del Papa è dunque innanzitutto un sentito ringraziamento ai vescovi per il lavoro di «integrazione», di «cura dei deboli», di «promozione culturale», «di dialogo interreligioso» e di «cura del creato». 

In particolare, nella Lettera, il Papa si sofferma a riflettere «sull’impegno missionario della Chiesa in Giappone», ricordando che se è «cattolica» quindi «universale», è in «uscita», spinta dall’amore di Cristo e sempre pronta a dare la vita: no dunque all’isolamento e all’agio, sì al dono di sè per amore a Cristo.

Altra sottolineatura del Papa all’Episcopato giapponese è relativa al ruolo della Chiesa «sale» e «luce del mondo». In quanto «sale» scrive il Papa «ha il compito di preservare dalla corruzione e dare sapore»; «in quanto luce impedisce alle tenebre di prevalere, assicurando una chiara visione circa la realtà». Queste parole sono anche un forte richiamo alla fedeltà e all’autenticità: «è necessario, cioè», scrive il Papa,»che il sale dia veramente sapore e la luce vinca le tenebre».»Il Regno dei cieli – come ne parla Gesù – si presenta inizialmente con la povertà di un poco di lievito o di un piccolo seme; questa simbologia riproduce bene l’attuale situazione della Chiesa nel contesto del mondo giapponese. Ad essa Gesù ha affidato una grande missione spirituale e morale. So bene che esistono non piccole difficoltà a causa della mancanza di clero, di religiosi, di religiose e di una limitata partecipazione dei fedeli laici. Ma la scarsità di operai non può ridurre l’impegno dell’evangelizzazione, anzi è occasione che stimola a cercarli incessantemente».

Il Papa ribadisce ai vescovi giapponesi che le tante sfide attuali non li devono rendere nè «rassegnati» nè ridotti ad un «dialogo irenico e paralizzante», e cita situazioni preoccupanti come «l’alto tasso di divorzi, i suicidi anche tra i giovani, le persone che scelgono di vivere totalmente sganciate dalla vita sociale (hikikomori), il formalismo religioso e spirituale, il relativismo morale, l’indifferenza religiosa, l’ossessione per il lavoro e il guadagno». Altrettanto preoccupante il crescente numero di poveri che una società in corsa verso lo sviluppo crea. Da qui, scrive il Papa, l’urgenza che la Chiesa in Giappone, sia missionaria e forte nella evangelizzazione come lo sono stati i tanti martiri e confessori della fede del passato.

Nel pensiero del Papa anche la necessità di una «solida e integrale formazione sacerdotale e religiosa» per far fronte al propagarsi di quella che definisce «la cultura del provvisorio», cioè la mentalità, scrive Francesco, «che porta soprattutto i giovani a pensare che non sia possibile amare veramente, che non esista nulla di stabile». I sacerdoti devono dunque «saper aiutare chi intraprende tale percorso avvicinandolo all’amore insegnato da Gesù, che è gratuito, comporta il sacrificio di sé, è perdono misericordioso». Questa, secondo il Papa, è la «testimonianza di cui la società giapponese ha tanta sete».

Una parola ancora il Pontefice la pronuncia, nella Lettera, sui «movimenti ecclesiali approvati dalla Sede Apostolica«, ricordando l’aiuto che possono fornire con il loro «impulso evangelizzatore e la loro testimonianza, nel servizio pastorale e nella missio ad gente». Da qui l’invito ai vescovi  »aconoscere e ad accompagnare questi carismi rendendoli partecipi dell’opera della Chiesa nel contesto dell’integrazione pastorale.

Gabriella Ceraso – News.va

18 Settembre 2017 | 18:00
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giappone (32), Papa (1255)
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