Orissa, vescovi in visita alle statue di Maria vandalizzate: Non arrendersi alle forze che dividono
Sundargarh (AsiaNews) – Una delegazione di vescovi indiani si è recata nei luoghi di culto cristiani vandalizzati la Domenica di Pasqua nel distretto di Sundargarh, in Orissa. I prelati sono stati accolti da una folla di sacerdoti, suore e fedeli locali. A nome della Conferenza episcopale indiana (Cbci), i vescovi hanno espresso la loro vicinanza ai cattolici dell’Orissa e pregato insieme per «il perdono e la conversione di coloro che sono coinvolti in questi crimini riprovevoli».
La visita è avvenuta il 7 aprile. A capo della delegazione vi era mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale della Cbci; ad accompagnarlo, mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar e presidente del Consiglio dei vescovi cattolici dell’Orissa (Ocbc), mons. Kishor Kumar Kujur, della diocesi di Rourkela, ed altri vescovi. I rappresentanti ecclesiastici si sono recati nella chiesa di San Tommaso a Salangabahal, dove ignoti criminali hanno mutilato la statua della Madonna e decapitato quella di Gesù Bambino nella grotta antistante la chiesa. Poi hanno visitato il villaggio di Gyanpali, dove è stata vandalizzata un’altra grotta, e la chiesa della Vittoria della Croce a Bihabandh, che gli aggressori hanno tentato di bruciare.
«Sembra che sia – afferma il comunicato congiunto dei vescovi – un piano sistematico e premeditato per disturbare la pace della popolazione che qui vive in armonia da tempo. Sembra che elementi anti-sociali vogliano colpire i luoghi sacri di due comunità nel tentativo di creare divisioni settarie».
I vescovi hanno espresso gratitudine per il tempestivo intervento delle forze dell’ordine che hanno garantito la scurezza dei luoghi colpiti e offerto protezione a tutte le chiese del distretto. Hanno ringraziato anche la popolazione dei villaggi convolti, che non si sono lasciati andare ad azioni di vendetta o rappresaglia. «Vi esortiamo – invitano i prelati – a non arrendervi alle forze che creano divisione». In conclusione ribadiscono «che questi incidenti contro i luoghi di culto non devono accadere e sono per noi fonte di vergogna e dolore. Allo stesso tempo siamo orgogliosi della popolazione del distretto di Sundargarh, che ha mostrato di essere capace di combattere le forze che vogliono dividerci ed porci agli estremi».