Svizzera

ONU: Il Progetto fiscale svizzero nuoce ai diritti umani

A fine settembre, l’Esperto indipendente dell’ONU sul debito estero e i diritti umani, Juan Pablo Bohoslavsky, ha visitato la Svizzera. Il suo mandato era di esaminare le conseguenze della politica fiscale e finanziaria della Svizzera sui diritti umani e gli sforzi della Svizzera nella lotta contro i flussi finanziari illeciti. In marzo 2018 Bohoslavsky presenterà al Consiglio dei diritti umani dell’ONU un rapporto completo. Un primo rapporto intermedio è però già stato presentato ai media all’inizio di ottobre. Le sue conclusioni rischiano di far venire qualche mal di testa in Svizzera.

Il rapporto afferma chiaramente che i flussi finanziari illeciti nuocciono ai diritti umani: l’evasione fiscale all’estero, lo spostamento dei profitti delle multinazionali e la fuga di beni acquisiti illegalmente fanno perdere ai paesi in via di sviluppo risorse che potrebbero usare per migliorare il sistema di formazione e di salute – cioè il diritto all’educazione e il diritto alla salute – e far funzionare lo Stato di diritto. I paradisi fiscali che aiutano a nascondere questi soldi portano una co-responsabilità nel non rispetto dei diritti umani in molti luoghi.

Certo, l’esperto è diplomatico sul ruolo della Svizzera, ma il messaggio è chiaro : c’è ancora molto da fare perché la piazza finanziaria elvetica e le imprese che vi hanno sede non mettano a repentaglio i diritti umani altrove! Le sue dichiarazioni sul Progetto fiscale 17, la nuova versione della riforma dell’imposizione delle imprese III (RI Imprese III), fallita nelle urne, meritano particolare attenzione. L’esperto dell’ONU si preoccupa delle conseguenze potenzialmente negative della nuova versione della riforma. La proposta potrebbe creare nuovi incentivi perché le imprese spostino i profitti in Svizzera per motivi fiscali – il che continuerebbe a far sì che le tasse necessarie alla realizzazione dei diritti umani non siano prelevate all’estero. Il rapporto esorta quindi la Svizzera a esaminare la riforma prevista alla luce delle sue possibili conseguenze sociali e sui diritti umani.

Vale anche la pena di leggere le dichiarazioni critiche sull’esclusione dei paesi in via di sviluppo dallo scambio automatico d’informazioni (SAI) in materia fiscale e sulle lacune del dispositivo svizzero di lotta contro il riciclaggio di denaro sporco. Nel rapporto, l’iniziativa multinazionali responsabili appare come un complemento necessario al Piano d’azione nazionale (PAN) del Consiglio federale, che punta esclusivamente sulle misure volontarie affinché le imprese si assumano le loro responsabilità in materia di diritti umani. Qui l’esperto dell’ONU consiglia al Consiglio federale di riflettere seriamente sulle misure giuridiche necessarie.

AllianceSud

11 Ottobre 2017 | 12:10
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diritti umani (30), onu (83)
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