Papa e Vaticano

Nostra Signora di tutti i Popoli, il Vaticano non riconosce le apparizioni

Il Vaticano non cambia idea sulla venerazione di Maria «Signora di tutti i Popoli». Un culto che si è diffuso nella seconda metà del ‘900 attribuisce questo titolo alla Madonna, prestando fede alla testimonianza di una veggente olandese. Ma ormai da oltre mezzo secolo, la Santa Sede non riconosce le presunte apparizioni mariane. E oggi una nuova lettera ribadisce le perplessità di Roma.

La storia di «Nostra Signora di tutti i Popoli» ha origine tra il 1945 e il 1959. Come ricostruisce il sito Aleteia, una donna olandese di nome Isje Johanna Peerdeman ha affermato di essere stata testimone in questo arco di tempo di ben 56 apparizioni della Vergine Maria. La Madonna avrebbe chiesto di essere invocata con un nuovo titolo, appunto quello di «Signora di Tutti i Popoli».

Fin da subito, le gerarchie ecclesiali si sono mostrate scettiche rispetto ai racconti della signora Peerdeman. Già nel 1956 il vescovo di Haarlem, la diocesi di Peerdeman, aveva affermato dopo alcune indagini che «non constava della soprannaturalità delle apparizioni». Tale posizione è stata assunta anche dalle istituzioni vaticane, in particolare con una Notificazione del 1974 firmata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. In essa si invitavano «sacerdoti e laici a cessare qualsiasi propaganda circa le pretese apparizioni e rivelazioni della ‘Signora di tutti i popoli’, esortando tutti ad esprimere la loro devozione verso la Vergine Santissima, Regina dell’Universo con forme riconosciute e raccomandate dalla Chiesa».

Nelle ultime settimane è emersa una nuova presa di posizione riconducibile a Roma. Il cardinale Bechara Boutros Raï, patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente dei Maroniti, ha infatti chiesto informazioni sul culto di «Nostra Signora di Tutti i Popoli» al Nunzio papale in Libano, mons. Joseph Spiteri. La risposta di quest’ultimo ha confermato pienamente le indicazioni storiche del Vaticano, affermando che «la Notificazione pubblicata il 25 maggio 1974 è tuttora valida».

21 Settembre 2020 | 17:45
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