Padre Macalli, il missionario rapito nel settembre 2018 in Niger
Missione

Niger: padre Maccalli da 10 mesi nelle mani dei rapitori

La notte del 17 settembre 2018 un gruppo di uomini armati faceva irruzione nella casa di padre Pier Luigi Maccalli, parroco di Bomoanga, a pochi chilometri dal confine tra il Niger e il Burkina Faso. Dopo avergli intimato di seguirlo e aver rubato i suoi effetti personali, i rapitori lo hanno fatto salire su un veicolo e hanno attraversato la frontiera. Da allora sono pervenute notizie di vario genere sulle sorti del religioso della Società delle Missioni Africane. «Padre Gigi è vivo ed è in Niger». ha dichiarato un paio di mesi fa Rémis Dandjinou, ministro del Burkina Faso. Nel frattempo però sono trascorsi 10 mesi da quell’evento e al momento non si hanno notizie precise sulla sorte del religioso. Il missionario italiano lavorava nella zona di Bomoanga, nel sud-ovest del Niger, abitata dall’etnia Gourmantché, che al 30% è cristiana e vive divisa tra i confini di Niger, Burkina Faso, Togo e Benin.  Ancora ignota è poi l’identità dei rapitori, che non hanno rivendicato il gesto, anche se si sospetta facciano parte di uno dei tanti gruppi di jihadisti che operano in quell’area dell’Africa subsahariana. A Bomoanga padre Pierluigi era molto impegnato soprattutto nel campo della salute, ha recentemente ricordato il confratello padre Prada a vaticannews, che ancora non riesce a spiegarsi perché padre Maccalli sia stato rapito:

«Aveva fatto costruire un laboratorio e poi aveva lanciato un centro nutrizionale che aiutava parecchi bambini, poi era impegnato anche per quanto riguarda lo scavo di pozzi, aveva costruito diverse scuole. Nei villaggi, la popolazione lo amava molto, cristiani e musulmani».

A  mesi di distanza dal rapimento, mentre in Niger molte parrocchie chiudono per ragioni di sicurezza a causa dell’intensificarsi delle incursioni dei jihadisti, non mancano le manifestazioni di solidarietà per padre Pier Luigi, a partire dal suo paese natale, Madignano, in provincia di Cremona. Nella diocesi di Crema, ad esempio, ogni 17 del mese c’è una veglia di preghiera o una marcia per ricordare il missionario rapito.

Il 17 maggio scorso, papa Francesco, ricevendo in udienza  la Società delle Missioni Africane (Sma), della quale fa parte il missionario italiano ha voluto ricordare padre Pierluigi originario del cremasco, rapito in Niger ed ha lanciato un appello per la sua liberazione.

fonte: vaticannews/red

 

 

 

 

Padre Macalli, il missionario rapito nel settembre 2018 in Niger
17 Luglio 2019 | 12:23
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