Nella Cappella Sistina il presepe costruito con le tecniche del Medioevo

Il presepe tradizionale napoletano che ha realizzato nella Cappella Sistina è un concentrato di conoscenze pittoriche e artistiche che nasce da una secolare scuola artigianale. Giuseppe Passeri, officiale in Vaticano dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice,  è il «mastro presepaio» che con la moglie Eva Antulov e l’amico partenopeo Alfonso Pepe hanno curato ogni minimo particolare. «Ogni pezzo è stato fatto dando fondo alle nostre conoscenze, alla riscoperta di antiche formule perfino nei colori», spiega Passeri.

Come nasce la sua passione per il presepe?

«Me l’ha trasmessa mio padre Pietro. Poi con mia moglie Eva, che proviene da una famiglia molto cattolica di Bolzano, abbiamo condiviso le rispettive tradizioni familiari in materia di presepe. Infine l’amico Alfonso Pepe ci ha trasmesso l’antica sapienza della scuola napoletana del presepe».

Qual è stata la reazione di Papa Francesco di fronte alla Natività nella Cappella Sistina?

 »Lo scorso Natale Il Pontefice è passato a visitare il presepe nella Sistina subito dopo la benedizione in piazza San Pietro del 25 dicembre. Si è posto di fronte alla Natività come dinnanzi a un piccolo teatro. Il Santo Padre ha subito colto l’intima natura del presepe tradizionale napoletano. Il suo è stato uno sguardo molto accurato soprattutto sui dettagli della rappresentazione. Gli è piaciuto e si è soffermato sui significati dei singoli particolari dell’opera. Speriamo che venga a visitarlo anche quest’anno.» 

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7 Dicembre 2019 | 14:45
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