Papa e Vaticano

Nel nome della donna

di Stefania Falasca

Nel nome della donna. Cioè della vita, della rinascita e della salvezza, perché «non c’è salvezza senza la donna». Ecco l’inizio di un nuovo tempo. Un tempo che c’interessa adesso, attraverso il riconoscimento della «carne più nobile del mondo», a comprendere questo ‘vitale consortium’ nel profondo se si vuole nuovamente ricominciare davvero un nuovo avvenire. Nella Chiesa. E non solo. Proprio nel primo giorno dell’anno infatti la Chiesa liturgicamente lo ricorda all’umanità intera celebrando le nozze tra Dio e l’uomo, nozze inaugurate nel grembo di una donna per la quale Dio si è voluto unire per sempre a noi e che da lei ha perciò ricevuto per sempre la nostra carne umana.
Ricordando così che è stata una donna a tessere l’umanità di Dio, il Papa ieri – primo giorno dell’anno, dedicato alla Madre di Dio – ha voluto rimarcare con efficacia questa verità essenziale della fede: «Da lei, donna, è sorta la salvezza… e se vogliamo unirci a Lui, si passa per la stessa strada: per Maria, donna e madre. Perciò iniziamo l’anno nel segno della Madonna, donna che ha tessuto l’umanità di Dio». E «se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna». Questo significa sbaragliare il campo dalla retorica, anzi, iniettare l’antidoto alla retorica dei discorsi sulle donne. E papa Francesco l’ha fatto declinando queste verità della fede in un percorso di conversione indirizzato sia alla Chiesa, affinché progredisca nella fedeltà alla sua natura conformandosi sempre più a Maria e ai suoi tratti distintivi, sia all’umanità per riscattarsi. Per redimersi anche da quella subcultura ipocrita che troppo spesso omaggia le donne a parole per poi infischiarsene della dignità, cestinandole senza scrupolo dopo l’uso e il consumo. Continua a leggere su Il Sismografo.

| © unsplash.com
2 Gennaio 2020 | 10:17
Tempo di lettura: ca. 1 min.
donna (15), Papa (1254)
Condividere questo articolo!