Ticino e Grigionitaliano

Multinazionali responsabili: «Il voto è un punto di partenza»

Il giorno dopo la votazione sulle multinazionali responsabili, le sensazioni dei sostenitori del ‘Sì’ all’iniziativa sono contrastanti. Da un lato la soddisfazione per il risultato del voto popolare, con la vittoria del Sì che ha ottenuto il 50,7% dei consensi. Dall’altro la delusione per l’esito finale, con l’iniziativa respinta a causa del voto contrario della maggioranza dei cantoni.

Maddalena Ermotti-Lepori

«Sono molto dispiaciuta» – commenta Maddalena Ermotti-Lepori, membro del ‘Comité bourgeois‘ per multinazionali responsabili: «Questo voto era importante per molte persone di Paesi lontani, la cui condizione purtroppo non cambierà. Almeno, non nell’immediato». C’è tuttavia la convinzione che l’iniziativa abbia lasciato un segno: «La maggioranza delle elettrici e degli elettori svizzeri ha detto chiaramente che il tema della responsabilità delle imprese all’estero è fondamentale: da qui non si torna indietro. Mi aspetto che il Parlamento tenga conto del voto popolare e possa intervenire nell’ambito delle sue competenze: per esempio con delle proposte sulla vendita di pesticidi vietati in Svizzera o sul commercio di materie come oro e diamanti, un’attività in cui spesso si verificano violazioni dei diritti umani».

Tra le eredità positive della campagna per il Sì, anche l’interesse di molte persone comuni: «Questa iniziativa non è stata una battaglia dei politici, piuttosto è scesa in campo una società civile che ha ancora molto da dire e da dare. Non a caso, molti finanziamenti alla campagna sono arrivati da piccole donazioni di tanti cittadini. Tante associazioni» – conclude Ermotti-Lepori – «si sono mobilitate, e questo nonostante la pandemia che ha limitato le attività. Il risultato molto positivo del Ticino, per esempio, deve molto alla bella realtà della Rete Laudato Si’».

Anche Daria Lepori, responsabile sensibilizzazione di Sacrificio Quaresimale, sottolinea il contributo della Rete Laudato Si’: «La risposta del Ticino, dove il Sì ha vinto con il 54% dei consensi, è stata eccezionale: e non sarebbe stata possibile senza il lavoro della Rete». Nella scorsa estate tredici associazioni si sono unite per riflettere sui temi dell’ecologia integrale proposta da Papa Francesco: il primo banco di prova è stata proprio la votazione per le multinazionali responsabili. «Si è creata una dinamica diversa rispetto al passato, con un grande senso di partecipazione. La Rete ora proseguirà con le sue attività e anche nel prossimo anno si tornerà a riflettere sul tema della responsabilità delle imprese».

Daria Lepori

Anche per Daria Lepori il bilancio è agrodolce: «La maggioranza della popolazione si è presa a cuore un tema che non ci riguarda direttamente, anzi è legato a realtà molto distanti: credo sia una novità importante per la Svizzera, e il dato più positivo di questa votazione». C’è anche un po’ di rabbia: «I sostenitori del ‘No’ hanno tirato in ballo i possibili svantaggi per le piccole e medie imprese, un’azione strumentale: gli iniziativisti non avevano intenzione di complicare la vita alle PMI e ciò sarebbe emerso chiaramente nella legge di applicazione. Ma in un momento di crisi per la pandemia questo argomento aleatorio ha avuto una certa presa sull’elettorato, in particolare nei piccoli cantoni dove si è concentrata la campagna del ‘No’».

Le attività di Sacrificio Quaresimale, e delle altre realtà che hanno sostenuto il ‘Sì’, proseguiranno. Daria Lepori ne è certa: «Come Sacrificio Quaresimale continueremo a lavorare insieme ai partner che segnalano le violazioni dei diritti umani nel Sud del mondo. E poi aspettiamo al varco le multinazionali: hanno detto che riporteranno in modo più trasparente le loro azioni, dall’inizio del 2021 vigileremo su queste rendicontazioni». La spinta per continuare arriva anche da lontano: «Una collega ha raccontato del voto ad alcuni referenti di Sacrificio Quaresimale nelle Filippine. Hanno risposto: «Siamo abituati a vedere le nostre esigenze respinte, ma non preoccupatevi: siamo sicuri che quello che avete fatto è servito a qualcosa, ed è solo un primo passo»».

30 Novembre 2020 | 13:01
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