Padre Paolo Dall'Oglio
Internazionale

Luce nuova sulle ultime ore di Padre Dall'Oglio prima del sequestro

Qualche mese fa, dopo la caduta di Raqqa, capitale siriana del regno delle tenebre dell’Isis, Iyas Dehs, uno degli amici di padre Paolo Dall’Oglio, che lo ospitò e accompagnò fino a quando venne inghiottito nel buio siriano, ha finalmente potuto raccontare le ultime ore di padre Paolo prima del suo sequestro sul giornale Raqqa Post.

E domenica sera, alle 23.30 su Raiuno, Amedeo Ricucci del Tg1, in occasione del quinto anniversario del sequestro di padre Paolo, darà la parola a lui e ad altri testimoni delle ore che hanno preceduto il sequestro di padre Paolo nel documentario intitolato «Abuna»(«Nostro padre» in arabo) che, realizzato tra Roma e Raqqa, mostrerà questa città spettrale, ancora in gran parte distrutta. Sconvolgenti le immagini di una foiba dove sarebbero stati gettati i corpi di duemila vittime, tra i quali potrebbero esserci stati anche quelli di prigionieri dell’Isis.

La telecamera di Amedeo Ricucci vi è arrivata dopo aver inquadrato le macerie di una città quasi rasa al suolo, giungendo anche lì dove c’era il quartier generale dell’Isis, all’epoca del sequestro di Dall’Oglio sede di varie formazioni jihadiste ancora non unite nello Stato Islamico.

Incontrando i sopravvissuti e le odierne autorità di Raqqa, Ricucci ha avuto conferma che l’uomo con cui padre Paolo vi avrebbe parlato è ancora vivo, in quei giorni detenuto dalle autorità di Raqqa. Si tratta di Abd al-Rahman al Faysal Abu Faysal, poi divenuto uno degli uomini chiave dell’Isis. Basta cercarne traccia su internet per leggere che già a giugno alcuni attivisti per i diritti umani parlavano di un suo rilascio da parte di chi oggi, tra enormi difficoltà, gestisce Raqqa. Di lui Ricucci ha parlato direttamente con le autorità di Raqqa, ma non ha potuto intervistarlo. Apprendendolo, Vatican Insider ha chiesto notizie alle autorità curde del Rojava, che dopo essersi attivate hanno riferito che i detenuti interpellati, purtroppo, non ricorderebbero i fatti del 2013 o il nome di padre Paolo. Nel documentario tanti cittadini invece ricordano padre Paolo, e una ragazza, velata, racconta i presidi che ebbero luogo in città per chiederne il rilascio, e i vibranti cori di tanti manifestanti contro l’Isis.

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Padre Paolo Dall'Oglio
27 Luglio 2018 | 16:50
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