La chiesa della Sacra Famiglia a Locarno. (Foto di archivio)
Ticino e Grigionitaliano

Locarno e la comunità di Fede e luce accolgono mons. Lazzeri: cronaca e fotogallery

Circa 150 persone hanno partecipato questa mattina alla S. Messa con la quale mons. Lazzeri, Vescovo di Lugano, ha voluto rendersi vicino ai parrocchiani del Centro Sacra Famiglia di Locarno in occasione delle imminenti festività natalizie ma anche per farsi prossimo – in un incontro che è ormai diventato per lui un appuntamento fisso – al movimento di «Fede e Luce», presente a Locarno con la comunità «Arcobaleno», luogo di accoglienza per molte persone disabili.

Nell’omelia, mons. Lazzeri prende spunto dalle odierne letture, per ricordare che «la vicenda di Re Acaz simboleggia qualcosa che in fondo ci accade sempre prima di Natale». «Siamo pronti ma non abbiamo osato chiedere un segno, che significherebbe aprirsi a qualcosa che non ci aspettavamo». L’invito ad Acaz da parte di Dio stesso è quello di chiedere per sé un segno, ma «come lui, anche noi ci siamo già più o meno organizzati. Chiediamoci allora: ci interessa davvero questo segno di Dio?».

Il vero segno, ribadisce poi mons. Lazzeri, è il Natale, una ricorrenza che giustamente ci fa venir voglia di festeggiare, ma che, originariamente, Maria e Giuseppe hanno vissuto nel silenzio, nel «desiderio di leggere la propria storia». Natale, dunque, «è essere aperti a ciò che non sappiamo ancora, aperti anche a un certo travaglio, come Maria e Giuseppe».

«Davanti ai segni – sottolinea il Vescovo di Lugano – è normale passare per una fase di travaglio; la fede non è una cosa semplice. Come Acaz, che afferma deciso che non chiederà alcun segno, anche noi siamo portati a volerci arrangiare da soli, ma Dio è impaziente di incontrarci». «Dio si prende del tempo per venire da noi, ma noi dobbiamo renderci disponibili». Nazareth è questo: «fiducia, abbandono, silenzio per avvicinarsi al Mistero grande del Natale». «Ci mettiamo in piedi, diventiamo in un certo senso più intelligenti – conclude il Vescovo – quando impariamo a vedere Dio e i suoi segni come dei compagni».

Ad abbellire la chiesa della Sacra Famiglia e ad accogliere i fedeli gli splendidi presepi realizzati dalle suore di S. Maria di Leuca, uno dei quali – il più grande – rappresentante l’umanità intera, proveniente dai vari continenti, che si si stringe attorno a Gesù:


Dopo la S. Messa, mons. Lazzeri ha partecipato assieme agli utenti del centro Arcobaleno a un pranzo condiviso. «Apprezzo tanto l’approccio di mons. Lazzeri anche verso coloro che sono più fragili; la sua volontà di star loro vicino emerge dal fatto di essersi voluto fermare anche a pranzo, come già l’anno scorso. È un appuntamento a cui il Vescovo tiene molto», sottolinea don Iulian Jitaru, parroco dal 2017 del Centro Sacra Famiglia.

(red)

La chiesa della Sacra Famiglia a Locarno. (Foto di archivio)
22 Dicembre 2019 | 16:00
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