«Lo sguardo di Gesù vince l’isolamento». Omelia del vescovo Lazzeri per la Liturgia della Passione

Il vescovo di Lugano, monsignor Valerio Lazzeri, ha presieduto questo pomeriggio nella Cattedrale di San Lorenzo la Liturgia della Passione di Gesù.

Nel Venerdì Santo, il vescovo ha voluto ricordare il dolore di quanti stanno soffrendo a causa della pandemia da Coronavirus: «C’è una sofferenza che un po’ tutti, in un modo o nell’altro, siamo pronti a registrare in questi tempi tribolati che stiamo vivendo. Un dolore acuto, causato dalle misure che s’impongono a noi in seguito alla crisi sanitaria: è l’isolamento fisico dagli altri, l’impossibilità di stare vicini, di prendere la mano di chi soffre, di fargli sentire il calore di una presenza corporea. Anche quando qualcuno ha la possibilità di avvicinare un malato di coronavirus, rimangono spesso solo gli occhi per comunicare ciò che le parole non bastano a dire».

Una situazione – riflette il vescovo – paradossalmente simile a quella vissuta dal Signore sulla croce, negli sguardi scambiati a distanza con la madre Maria, le pie donne e il discepolo amato. «Chi si ama è costretto a guardarsi da lontano, a non potersi toccare. Eppure, lo sguardo di Gesù che muore vince l’isolamento, scioglie la gabbia in cui ci costringe la paura, l’angoscia, il senso d’impotenza di fronte al dilagare del male».

Ecco allora che la croce di Gesù ci illumina e ci spinge a vincere le resistenze: «Usciamo dalla nostra appartenenza esitante, dalle nostre timidezze! È il momento di fidarci apertamente, di venire allo scoperto. C’è un amore che ancora possiamo esprimere a Colui che è morto per noi, una tenerezza da osare, un affetto che, pur tardivamente, possiamo tributarGli».

Di seguito è possibile scaricare il testo completo dell’omelia di mons. Lazzeri.