La chiesa di Santa Maria a Basilea illuminata di rosso.
Svizzera

Libertà religiosa: anche la Svizzera partecipa al Red Weekend

Il «Red Weekend» (fine settimana rosso) 2020 vuole attirare l’attenzione sulla persecuzione dei cristiani nel mondo. Diversi studi mostrano che il cristianesimo è la comunità religiosa più perseguitata del mondo. Per questo motivo cattedrali, chiese e edifici pubblici di vari paesi saranno inondati di luce rossa, al fine di inviare un forte segnale di sostegno a coloro che subiscono discriminazioni.

In Svizzera, nella città di Basilea, la chiesa di Santa Maria è illuminata di rosso nel week end del 21 e 22 novembre, mentre in Ticino sarebbe stato un sacerdote sirianoa raccontare della situazione nel suo paese. In ragione dell’attuale situazione sanitaria, dettata dalle norme Covid-19, la manifestazione prevista però venerdì 20 novembre a Lugano è annullata e riportata al mese di novembre del 2021.

Fin dal 2015 «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» organizza in tutto il mondo delle azioni durante le quali importanti edifici e chiese vengono illuminati di rosso in segno di solidarietà con i cristiani perseguitati. Nel 2015 toccò al palazzo del Parlamento britannico e all’abbazia di Westminster, il 12 ottobre 2017 al Sacro Cuore di Parigi e il 22 novembre 2017 alla cattedrale di Manila. Particolarmente spettacolare è stata l’illuminazione del Colosseo di Roma il 24 febbraio 2018. Durante queste giornate, cristiani di diverse confessioni si incontrano per pregare e ricordare i loro fratelli e le loro sorelle perseguitati.
Quest’anno, per la prima volta, anche in Svizzera un edificio risplenderà di rosso: la chiesa cattolica di Santa Maria a Basilea, durante il fine settimana del 21/22 novembre.

La persecuzione dei cristiani oggi

Per i cristiani di molti paesi la discriminazione, l’esilio e l’omicidio fanno parte della vita quotidiana. Questa violenza e la degradazione dei cristiani non devono semplicemente essere accettate da noi europei: il «Weekend rosso» vuole rompere questo silenzio. L’organizzazione umanitaria «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» chiede che gli Stati e le comunità internazionali rispettino i diritti umani e la libertà religiosa.

Africa, America Latina, Medio Oriente e Asia

In tutti i continenti i cristiani sono discriminati, molestati e perseguitati. In Nigeria, ad esempio, ci sono gruppi islamici radicali, come Boko Haram e i pastori Fulani, che sono responsabili dell’uccisione di oltre 20’000 cristiani negli ultimi anni. Nella diocesi di Maiduguri, situata nel nord musulmano della Nigeria, 50 delle 55 chiese esistenti sono state bombardate o incendiate da musulmani radicali. Sempre più spesso giovani donne vengono rapite dalle scuole cattoliche per essere convertite con la forza all’Islam.

Il vescovo Oliver Dashe Doeme in una chiesa distrutta da Boko Haram in Nigeria.

Anche in America Latina non è privo di pericoli essere cristiani: il 18 ottobre 2020 alcuni manifestanti hanno dato fuoco a due chiese della capitale del Cile. Quattro giorni dopo, in Venezuela, padre José Manuel de Jesús Ferreira, di 39 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla sua chiesa.
Il numero dei cristiani in Medio Oriente è in forte calo da anni. Nell’estate del 2014 i terroristi del sedicente Stato Islamico hanno marciato nei villaggi cristiani della pianura irachena di Ninive. Nel frattempo, lo Stato Islamico è stato cacciato, ma non tutti i cristiani sono tornati alle loro case: molti sono emigrati in Europa o in Nord America. Nella Corea del Nord totalitaria, i cristiani vengono imprigionati per il semplice fatto di portare con sé una Bibbia. Anche la Cina rispetta la libertà religiosa soltanto in alcuni casi: negli ultimi anni il partito comunista si è mobilitato sempre più spesso contro i cristiani e sta rendendo sempre più difficile il lavoro delle chiese cristiane.

Padre siriano a Lugano

Padre Georges Aboud.

A causa delle norme Covid-19, l’evento previsto a Lugano per il 20.11.2020 è stato annullato e rinviato a novembre 2021. L’ospite principale del «Weekend rosso» in Ticino sarebbe stato il padre siriano Georges Aboud. Georges Aboud è un religioso che ha lavorato per più di dieci anni in una delle più grandi parrocchie della capitale siriana Damasco, dove è stato testimone della distruzione del tetto della casa parrocchiale .
Il cristianesimo, presente in Siria da 2’000 anni, ha sofferto molto negli ultimi anni. Come minoranza religiosa in un paese a maggioranza musulmana, i cristiani sono un facile bersaglio per i gruppi jihadisti come lo Stato Islamico o Al-Qaeda. Di conseguenza, negli ultimi anni il numero di cristiani in Siria è diminuito di due terzi; ad oggi, il loro numero è stimato ad appena 700’000.

La chiesa di Santa Maria a Basilea illuminata di rosso.
19 Novembre 2020 | 14:16
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