L'estensione della norma antirazzista divide i cristiani

di Regula Pfeifer, kath.ch – traduzione e adattamento: Raphaël Zbinden / Francesco Muratori per catt.ch

Se il disegno di legge del 9 febbraio sarà accettato dal popolo svizzero, la discriminazione e l’odio basato sull’orientamento sessuale saranno punibili, così come «la discriminazione e l’odio basato sulla razza, l’etnia o la religione». Questa estensione della legge è ora soggetta a voto popolare.

Nessuna raccomandazione della CVS

All’interno della Chiesa cattolica romana le posizioni sono diverse.

La Conferenza episcopale svizzera (CVS) ha scelto di non entrare nel dibattito. In occasione dell’assemblea plenaria di Lugano all’inizio di dicembre 2019, i vescovi svizzeri hanno deciso di non dare alcuna raccomandazione di voto. Erwin Tanner, segretario generale della CVS, ha spiegato chiaramente il motivo: «Se la Chiesa si pronuncia a favore dell’estensione della norma giuridica, il suo atteggiamento creerà dibattito interno. Se si oppone, la posizione sarà presentata come omofobica».

I vescovi per altro hanno come punto di riferimento la dottrina sociale della Chiesa, ha ricordato Tanner. Questa esclude chiaramente qualsiasi discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale. Tuttavia, non vieta l’espressione di opinioni sulle relazioni omosessuali in quanto tali.

Ci sono comunque dei vescovi svizzeri che sono intervenuti a livello personale sul tema. Marian Eleganti, vescovo ausiliare di Coira, per esempio, ha espresso il suo punto di vista sull’argomento in un’intervista sul sito web di Future CH. «A causa delle leggi antidiscriminazione, saremo messi a tacere – e puniti – con decisioni del tribunale», ha detto il Prelato.

Proteggere i transessuali?

«Adamim», l’associazione degli assistenti pastorali omosessuali in Svizzera (Schwule Seelsorger Schweiz), che riunisce attivisti di diverse confessioni cristiane, si è pronunciata a favore dell’estensione della norma antirazzista. «Ci consideriamo prosecutori della pratica di Gesù, che difendeva le minoranze oppresse», ha detto l’associazione. I suoi membri sottolineano che nella loro esperienza pastorale hanno incontrato ripetutamente omosessuali che sono stati attaccati verbalmente o fisicamente e discriminati. Il gruppo degli assistenti pastorali omosessuali si rammarica che la legge non preveda l’estensione all’identità di genere. A loro avviso, ciò equivale a un rifiuto di proteggere le persone transessuali.

Gli orientamenti sessuali come «espressione dell’abbondanza del Creato»

Il campo protestante è diviso come quello cattolico. La Chiesa evangelica riformata della Svizzera (EERS), che riunisce gran parte delle chiese protestanti, ha preso risolutamente posizione per l’estensione della norma. «Sì alla protezione estesa contro la discriminazione» è stato il titolo di una dichiarazione del 7 gennaio della comunione delle chiese che ha recentemente sostituito la Federazione delle Chiese protestanti svizzere (FSPC). «Quando una persona viene umiliata e discriminata in modo mirato, la sua dignità di creatura di Dio viene violata», è stato così ricordato all’EERS. Secondo la sua costituzione, la EERS deve garantire che nessuno sia discriminato nelle parole o nei fatti. Nell’estate del 2019, l’assemblea dei suoi delegati ha anche dichiarato che i diversi orientamenti sessuali devono essere visti come «espressione dell’abbondanza del Creato».

Gli evangelici favoriscono il matrimonio tradizionale

L’Alleanza evangelica svizzera (SEA-RES), invece, è dalla parte del «no». In una dichiarazione del 9 gennaio, ha sostenuto che l’estensione è «problematica e superflua». Per la coalizione delle chiese evangeliche, la legge attuale offre sufficienti possibilità per combattere l’odio e la discriminazione. Teme anche, come gli autori del referendum, che la libertà di opinione venga violata. Mentre l’ SEA-RES condanna tutte le forme di odio e di violenza contro persone di qualsiasi orientamento sessuale, «deve tuttavia rimanere possibile adottare senza esitazione un atteggiamento critico nei confronti di certi modi di vita, in conformità con la comprensione della Bibbia, e sostenere il trattamento privilegiato del matrimonio tra uomini e donne rispetto ad altre forme di partenariato».

fonte: https://www.cath.ch/newsf/lextension-de-la-norme-antiraciste-divise-les-chretiens/

17 Gennaio 2020 | 11:13
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!

En relation