Le case della Svizzera italiana si illuminano in attesa del Natale

Le finestre d’Avvento, allestite in  abitazioni private o in luoghi pubblici,  sono molto diffuse nei quartieri  delle città e nei paesi della Svizzera  italiana. Ci sono comitati di genitori  che le organizzano, a volte anche le  parrocchie sono coinvolte.  Ma da dove proviene questa bella  usanza? Naturalmente nasce come  sviluppo moderno del tradizionale  calendario d’Avvento e ancor prima  dell’antica usanza della corona di  candele, che vede il conto alla rovescia  per il Natale incominciare in concomitanza  con la prima domenica di  Avvento.  La storia del calendario e successivamente  delle finestre vede un tedesco,  Gherard Lang, attorno ai primi  anni del 1900, creare un cartellone  con doppio fondo e 24 caselle che  ogni famiglia poteva riempire con  dolcetti, biscotti e cioccolatini, per  scandire il tempo ai figli fino alla mattina  di Natale. Il successo di questi calendari  d’Avvento fu subito grandissimo.  Oggi ne esistono alcuni che abbinano  alle «dolci» sorprese anche filastrocche,  frasi e poesie natalizie. Un  bel modo per vivere il tempo d’Avvento,  riflettendo e lasciandosi scuotere  dalla sorprendente novità di questa  festa cristiana: un Dio che si è fatto  piccolo per essere compagno dell’uomo.  «Natale è celebrare l’inedito di  Dio, o meglio, è celebrare un Dio inedito,  che ribalta le nostre logiche e le  nostre attese», ci ha ricordato Papa  Francesco.  Ma veniamo alla decorazione delle  finestre d’Avvento che ha mosso i  suoi passi dapprima nei Paesi del  Nord e centro Europa, dove le finestre  di cartone inventate dal signor Lang,  negli anni sono diventate le vere finestre  delle abitazioni, decorate nei  modi più vari e fantasiosi. Un’usanza  molto in voga anche nel nostro Ticino  e nel Grigioni italiano (vedi articolo  a lato) che aiuta a non perdere di vista  l’arrivo del 25 dicembre.  Tra le molte proposte in Ticino, abbiamo  chiesto a Eleonora Italo, della  parrocchia delle Semine di Bellinzona  di raccontarci la loro esperienza:  «Tutto è iniziato 4 anni fa da  due persone del quartiere. Non solo  molte famiglie hanno aderito all’idea  ma anche alcuni negozi – fioristi, farmacie  – e quest’anno anche le scuole  elementari. L’ultima finestra, la 24sima,  è in parrocchia. In questo modo  Alcune finestra d’Avvento nel quartiere delle Semine a Bellinzona.  si conclude il cammino d’Avvento  con la veglia di Natale». Alcuni canti,  il racconto a volte di una storia e un  aperitivo allietano le serate che diventano  un momento conviviale apprezzato  anche da chi non frequenta  la chiesa. «Nella frenesia natalizia – ci  confida Eleonora – per me è importante  rallentare, trovare tempo per  stare insieme riflettendo sulla venuta  del Signore in mezzo a noi. A volte,  con semplicità, vengono coinvolti i  passanti, ed è bello poter conoscere  meglio le persone che vivono vicino  a noi condividendo la gioia, la luce e  la speranza del Natale che soprattutto  deve essere dentro di noi, nelle piccole  cose del quotidiano». 

Federico Anzini

15 Dicembre 2019 | 15:49
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