Commento

Ladaria: Papa Francesco ci insegna ad essere vicini alla gente

«Come sacerdote, vedere il Papa così vicino alla gente, così vicino al Popolo di Dio, un Papa con un volto così eminentemente pastorale, questo per me, per tutti noi, è un invito a essere e sentirci anche noi pastori del Popolo di Dio». Lo afferma il prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, il gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, in una intervista con Vatican News in occasione della imminente ricorrenza del quinto anniversario di pontificato di Papa Francesco.

 

« Il Papa – dice il presule – ha detto molte volte che i pastori devono avere questo odore delle pecore e questo ci aiuta molto a sentirci vicini al Popolo di Dio perché noi siamo al suo servizio. Il Papa dice: c’è una piramide, la base sono tutti, poi ci sono alcuni, ma questi sono al servizio dei molti, non il contrario. È la piramide inversa! Mi sembra che questa sia una intuizione molto bella e credo che può aiutare tutti noi, se la prendiamo sul serio, a far sì che il nostro ministero sia eminentemente pastorale».

 

Parlando del suo ruolo al vertice dell’ex Sant’Uffizio, del quale per circa dieci anni è stato segretario, Ladaria spiega: «Per me è un «affare» molto semplice: è una questione di obbedienza! Papa Francesco mi ha chiamato, mi ha detto che aveva deciso questo e io ho detto: «Santo Padre, se lei lo ha deciso, io accetto e non posso dire di più». Dunque, questa è per me la prima cosa. Naturalmente è una responsabilità e devo dire che i primi giorni non ho dormito troppo bene… Ma lentamente ci si abitua all’idea e si vede che si può andare avanti, soprattutto sapendo che è ciò che il Papa desidera e, dunque, non bisogna fare grandi pensieri: la questione è già risolta e decisa!».

 

Sul lavoro della Congregazione, il prefetto afferma che è evidente che ci sia «una dimensione pastorale», come ha sottolineato il Papa stesso. «Noi abbiamo il compito di promuovere e difendere la fede, predicare la fede. Questo è un ruolo eminentemente pastorale, si capisce. Si tratta di promuovere la fede cattolica in modo che sia sempre più conosciuta e, quando ci sono problemi, anche difendere questa fede». «Tante volte – ricorda – ho sentito dire a Papa Benedetto XVI, quando era prefetto della Congregazione, il cardinale Ratzinger, che «noi dobbiamo difendere la fede dei credenti semplici, non la fede dei teologi». Questi hanno già i loro mezzi per sapere le cose come stanno! Mi sembra che questa sia un’intuizione molto valida e molto giusta».

 

Dunque «le parole di Papa Francesco hanno un senso molto chiaro. Naturalmente, noi ci occupiamo anche delle questioni disciplinari che hanno una grande incidenza su tante persone e dunque, evidentemente, anche qui c’è un ruolo eminentemente pastorale. Certo, questo non vuol dire che noi non dobbiamo studiare molto bene i dossier, ma avendo sempre presente la salus animarum, che è sempre il primo scopo di ogni nostro lavoro», afferma il prelato spagnolo.

 

Che al portale della Santa Sede racconta anche del suo rapporto da «gesuita a gesuita» con Papa Francesco: «Evidentemente ci sono delle affinità – questo è chiaro – di formazione, di persone conosciute dal Santo Padre e da me. Certo che questo può aiutare», dice. Bergoglio e Ladaria, spiega quest’ultimo, non si conoscevamo, prima dell’elezione: «Ci eravamo visti, credo, una volta soltanto prima della sua elezione, quando venne qui a Roma con gli altri vescovi dell’Argentina per la visita ad limina. E come capita sempre, tutte le Conferenze episcopali, quando arrivano in visita ad limina, vengono anche un giorno alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Io ero già segretario qui e ci siamo visti e conosciuti per la prima volta in quell’occasione. Dunque sì, c’è un’affinità e questo può rendere molto più facile il rapporto. Comunque – sottolinea – devo dire che questo è accidentale: il Papa è il Papa! Che sia gesuita o no, questo per me non cambia: il Papa è il Papa. Dunque è una cosa che può aiutare, ma è accidentale: non appartiene alla sostanza».

 

Infine, alla domanda su cosa rappresenti per la Congregazione della Dottrina della fede la riforma della Curia, uno dei punti forti del pontificato di Bergoglio, monsignor Luis Ladaria spiega: «Noi non abbiamo ancora ricevuto niente che sia riferito direttamente a noi… quando ci diranno qualcosa certamente lo accetteremo molto volentieri e coopereremo in tutto come sempre. La nostra collaborazione con Papa Francesco sarà totale, questo è evidente, ma per il momento non abbiamo ancora ricevuto indicazioni concrete. Quando le riceveremo verranno accettate tranquillamente».

VaticanInsider

13 Marzo 2018 | 18:00
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