Ticino e Grigionitaliano

La voce di una nonna ticinese: un tempo per scoprirsi più umani

«Il cristiano sa cosa fare in queste situazioni: dobbiamo anzitutto pregare perché ritorni il buon tempo. E va detto chiaramente, contro coloro che invocano la fine dei tempi: è vero che il tempo sembra essersi fermato, ma è una situazione temporanea; ritorneremo alla quotidianità più forti di prima e, soprattutto, rinnovati. Dio ci ha creato per le cose belle. Dopo un’esperienza tremenda come quella della pandemia, sono sicura che non guarderemo più solo ai soldi e alla ricchezza; guarderemo anzitutto alla vita come a un dono da custodire ». A parlare è Maria Ceserano, 74 anni, della parrocchia delle Semine a Bellinzona, dove Maria ha fondato il gruppo di preghiera Padre Pio da Pietralcina. «Di per sé potrei dire che è un periodo molto brutto: ho due nipotini, maschio e femmina, che vedo solo tramite Skype la sera. Questo non può, da una parte, che essere motivo di sofferenza». Ma il pensiero di Maria va subito oltre ad altri aspetti anche positivi della situazione: «Prego tutto il giorno, grazie alle opportunità che mi offrono i mass media: dal poter seguire la messa con il vescovo la domenica a quella mattutina del Papa a Casa Santa Marta. Quando vedo il Papa in tv alzare il calice durante la consacrazione, alle sette del mattino, prego affinché mi salvi e mi preservi nella giornata che sto per cominciare ». «Gli operatori dei media stanno facendo un lavoro incredibile. Altrettanto medici, infermieri, personale sanitario, a cui va la maggioranza delle mie preghiere. Per me, questo tempo trascorso in famiglia, è tempo per Dio. Come nonni, il primo dovere che abbiamo ora nei confronti dei nostri cari e della società è proprio questo: pregare incessantemente». L’incoraggiamento a continuare perseveranti su questa strada arriva anche dagli altri membri del gruppo di preghiera, che Maria sente quotidianamente per telefono: «Quando parlo del tempo presente come di un «tempo di rinnovamento» penso proprio a quello che sta succedendo alle persone attorno a me: molti mi raccontano di aver intensificato la loro preghiera o, più semplicemente, di essere diventati molto più «ricettivi» rispetto a prima. Seguono con attenzione quanto dice il Papa, pregano e si interessano per chi non sta bene. Credo sia in atto una rivoluzione di umanità».

Laura Quadri

30 Marzo 2020 | 19:32
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