La biblioteca diocesana ha attualmente sede negli spazi del centro diocesano Collegio Pio XII a Breganzona.
Ticino e Grigionitaliano

La storia della Chiesa in Ticino raccontata da volumi secolari

Libri a stampa, documentazione manoscritta, fotografie: sono tanti e diversi i documenti che possono raccontare la vita e la storia di una diocesi nel tempo. A Lugano, questo tesoro «nascosto», in parte ancora tutto da scoprire, è racchiuso nella biblioteca diocesana, attualmente negli spazi del centro diocesano Collegio Pio VII in via Lucino a Breganzona. Data la ricchezza dei materiali posseduti, e anche la loro rarità, a fronte di documenti spesso introvabili altrove, lo scorso dicembre la Curia luganese ha deciso di istituire un comitato scientifico che possa occuparsi della promozione mirata di questo significativo patrimonio librario. Lo scopo è lavorare assieme per mettere in atto una serie di iniziative culturali che lo valorizzino, oltre al fatto – come prima, indispensabile tappa – di riuscire a riordinarlo. È stata così creata una speciale équipe, formata da alcuni dei massimi esperti sia a livello locale che della vicina penisola, formata da: Edoardo Barbieri , professore dell’Università Cattolica di Milano, quale presidente; don Carlo Cattaneo, archivista della diocesi di Lugano; Luciana Pedroia, bibliotecaria della biblioteca «Salita dei Frati» di Lugano; Gerardo Rigozzi, già direttore delle biblioteche cantonali e Luca Saltini, collaboratore scientifico della biblioteca cantonale di Lugano. L’équipe è coordinata da Luca Montagner, attualmente bibliotecario diocesano ad interim. «Tutto è nato nei primi mesi del 2019 – ci spiega – quando mons. Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, ha affidato a don Carlo Cattaneo e a me il compito di studiare un nuovo progetto di riordino e valorizzazione della biblioteca. Da quel momento è iniziato un lungo periodo di lavori preparatori che si è concluso solo lo scorso 2 dicembre con la costituzione ufficiale di questo nuovo comitato scientifico».

Un ricco patrimonio

Ma di quale patrimonio consta esattamente la biblioteca della diocesi di Lugano? «Dalla documentazione storica che si è conservata, si parla di un patrimonio di circa quarantamila volumi, tra fondo antico e moderno. Al suo interno, vi sono alcune vere rarità. Il vescovo emerito, mons. Pier Giacomo Grampa, è stato l’apripista del progetto, con la decisone di far spostare tutti i volumi della biblioteca dall’Istituto Santa Maria di Pollegio, storica sede del Seminario minore, in uno spazio del centro diocesano Collegio Pio XII a Breganzona, dove tutt’ora sono conservati. La sezione più nutrita è senza dubbio quella del «fondo San Carlo», caratterizzata da quei volumi – prevalentemente antichi – che costituiscono la collezione storica del Seminario». Questo patrimonio si è poi accresciuto grazie ai lasciti e alle donazioni di diverse personalità, principalmente presbiteri. «Penso, per esempio – prosegue Montagner – ai volumi del canonico luganese Emilio Campana (1874-1939), con le sue preziose settecentine francesi, o al prezioso fondo giuridico del canonista e bibliofilo Pietro Agostino Davack, acquistato nel 1995 da mons. Eugenio Corecco. Accanto a queste collezioni, ne troviamo altre più moderne, come a esempio i fondi «Grampa», «Agustoni» o «Palmisano». Inoltre, vi è anche un gran numero di libri otto-novecenteschi, delle più svariate provenienze e tematiche, che dovrà ora essere ordinato e valutato».

Nuove aperture al pubblico

La biblioteca diocesana fa parte del «Sistema bibliotecario ticinese» (SBT) dal 2016: in questo modo una parte del fondo librario moderno, già catalogato, è rintracciabile online. Una possibilità forse ancora troppo poco conosciuta e utilizzata. Per eventuali necessità di ricerca la biblioteca è aperta su appuntamento chiamando lo 091 966 63 68 o scrivendo a biblioteca.diocesana@catt.ch. Il progetto di rivalorizzazione prevede anche, tra le tante proposte, di migliorare l’aspetto dell’apertura al pubblico. «Vorremmo aprire le porte ad un numero sempre maggiore di lettori e persone interessate – conclude Montagner – perché riteniamo di essere di fronte a un’importante testimonianza della storia sociale e culturale della Chiesa di Lugano. Un tesoro che deve essere assolutamente studiato e fatto conoscere». Nei prossimi mesi, Covid permettendo, è prevista una serata di presentazione pubblica, durante la quale saranno rese note ufficialmente le iniziative pensate per la valorizzazione della biblioteca, a partire dal lancio di un nuovo sito internet e dalla presentazione del catalogo degli incunaboli della biblioteca, che l’équipe sta ultimando in queste settimane. I dettagli di questo incontro saranno resi noti prossimamente.


Una collezione rara di antichi messali
Tra gli scaffali della biblioteca diocesana vi è una collezione che merita una menzione particolare: quella relativa ai libri liturgici. Gli esemplari posseduti spaziano lungo un arco temporale che va dal XV secolo fino ai nostri giorni. Il più antico dei volumi, al riguardo, è un Missale Ambrosianum, stampato a Milano nel 1486 e di proprietà della parrocchia di Lodrino. Di questa edizione esistono solo altri cinque esemplari, oltre a quello della biblioteca diocesana. Il secondo, invece, è un Missale Constantiense di area germanofona, la cui data di stampa si attesta attorno al 1500. Di questo speciale testo liturgico sono censiti unicamente 4 esemplari al mondo.


Laura Quadri

La biblioteca diocesana ha attualmente sede negli spazi del centro diocesano Collegio Pio XII a Breganzona.
16 Marzo 2021 | 06:00
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