La copertina del numero di Spighe dedicato ai giovani
Diocesi

Con l'Azione Cattolica Ticinese rileggiamo la sana inquietudine del cristiano

È dedicato al carisma di San Francesco l’ultimo numero della rivista Spighe, mensile dell’Azione Cattolica della Diocesi di Lugano. Si incontrano volti francescani locali, come la comunità di Betania e suor Maria Grazia Gianolli, religiosa ticinese appartenente alla stessa comunità francescana e che vive ed opera a Terlizzi, nelle Puglie. Un numero che ritorna anche sulle tre «P» del carisma del poverello di Assisi: povertà, pace e perdono, tre pillole di saggezza con le quali Spighe rilegge la biografica del Santo.

È invece dedicato ai giovani il numero precedente della rivista, che approfondisce la «sana inquietudine» a cui il Papa chiama le nuove generazioni e i cristiani in generale. Questa sana inquietudine, secondo Bergoglio «è la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, mi domando, dove andrà l’umanità? Dove andrà l’umanità con giovani quieti e non inquieti?» (udienza generale del 13 giugno 2018).  Nella rivista ci si imbatte in una sana inquietudine che attraversa i diversi contributi pubblicati. C’è l’inquietudine ricca di domande alla Chiesa affinché sia presente in tutti gli ambiti della vita, come compagna di strada e di discernimento. Considerazioni queste che emergono dalla lettura che don Rolando Leo offre delle domande e istanze delle migliaia di giovani che online hanno partecipato al lavoro presinodale e anche a quelli che si sono aggregati per alcuni incontri svolti in Ticino.

Davide De Lorenzi ritorna sulle testimonianze del libro Inatteso un volume curato anche da ticinesi e che ti fa entrare con discrezione nel più profondo delle vite di persone famose e non che si raccontano a partire da quella sana inquietudine che ad un certo punto li ha mossi a cercare Cristo e a «dirgli di sì» nelle forme più diverse. Daiana Bisi, ticinese, mette in comune con i lettori la sua scelta di vita per la missione prima (Conferenza Missionaria della svizzera italiana) e per la comunità di Nomadelfia successivamente. «Mettiamoci nelle mani del Signore -scrive- in ascolto con il nostro cuore. Un giorno scopriremo che magnifico disegno ha dipinto per ognuno di noi, anche se a volte non capiamo e ci sembra tutto così confuso», scrive la giovane Daniana. Beatrice Brenni ci porta alla scoperta di un altro volto inquieto, quello di Jean Donovan, uccisa quando aveva solo 27 anni, in Salvador, poco dopo l’omicidio del suo vescovo, mons. Romero, oggi Santo. Jean, suora a servizio dei poveri, che scriveva davanti alla drammatica situazione del popolo che serviva come missionaria «Il perdurare di questa situazione è forse la maniera con cui Dio ci conduce nel deserto per prepararci all’incontro con lui e ad amarlo pienamente». Un numero ricco di spunti, questo di Spighe, che culmina con il riassunto delle esperienze estive dei giovani di Ac e con un rilancio di quello che dovrebbe essere la griglia di lettura di un’Azione Cattolica «inquieta» secondo lo stile chiesto dal Papa ai giovani: un’Ac che «gioca la partita della vita» come suggerisce Luigi Maffezzoli con lo schema «4-4-3»: laicità, corresponsabilità, associazionismo e annuncio; preghiera, azione, sacrificio e studio; contemplazione, comunione e missione.

La copertina del numero di Spighe dedicato ai giovani
12 Novembre 2018 | 11:58
Tempo di lettura: ca. 2 min.
rivista (8), ticino (898)
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