Regole precise per la distribuzione dell'Eucarestia.
Chiesa

La Messa adeguata al linguaggio locale, la Sardegna fa da apripista

La santa messa totalmente in dialetto? Per ora no, ma si farà. A far da apripista ad una procedura che richiede tempi lunghissimi e il placet definitivo della Santa Sede è la Sardegna che celebrerà una messa tutta in sardo il prossimo 28 aprile, giorno del «Sa Die de sa Sardigna», la festa dell’autonomia sarda, nella Cattedrale di Cagliari alla presenza del sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu.

A deciderlo «all’unanimità» è stata la Conferenza episcopale sarda nel corso della riunione ordinaria ieri nell’episcopio di Oristano. La proposta, informa il Sir, è giunta alla Ces da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro «Prego in sardu».

 

Il testo guida per il 28 aprile è quello già usato lo scorso anno dal vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, con l’aggiunta di alcune parti in sardo: canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro. Non può essere ancora inclusa la preghiera eucaristica, «cuore» della funzione, in attesa dell’approvazione della Santa Sede.

 

I presuli si dicono comunque entusiasti della proposta e, in una nota, esprimono «convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della giornata, per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro». Secondo i vescovi, «la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia, perciò, possono trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre».

VaticanInsider

Regole precise per la distribuzione dell'Eucarestia.
20 Aprile 2018 | 10:55
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Sardegna (1), vaticano (240)
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