La «gioia del Vangelo» e la pandemia: diario dalla baraccopoli

LUCIO BRUNELLI

«Ci farà bene leggere questo Diario” scrive papa Francesco nella prefazione all’ebook Quarantena di Alver Metalli, diffuso oggi dalle edizioni San Paolo: appunti, storie, pensieri sulla pandemia vissuta a «La Carcova» una grande baraccapoli alla periferia di Buenos Aires. Il Diario racconta realtà di dolore ed emarginazione insieme all’operosa azione di carità della comunità cristiana per lenire gli effetti micidiali del Covid19 sulla popolazione. Il lockdown ha significato infatti anche la fine dei lavoretti precari che fornivano un minimo di reddito alla gente delle villas miserias, che fatica ora a soddisfare i bisogni elementari a cominciare dal mangiare.

La copertina dell'e-book "Quarantena Cuarantena" di Alver Metalli

La copertina dell’e-book «Quarantena Cuarantena» di Alver Metalli 

La parrocchia di san Juan Bosco, contando su volontari tutti del posto, riesce a fornire 2500 pasti al giorno e un ricovero sicuro per gli anziani, i più vulnerabili al virus, per limitare il rischio contagio. Quello di Metalli è un racconto struggente, scritto con la penna sensibile e mai retorica di uno dei corrispondenti più apprezzati dall’America latina negli ultimi decenni. Il coinvolgimento dell’autore non è solo quello di un cronista. «Sei anni fa – scrive il Papa nella prefazione – ha lasciato la sua bella casa in un quartiere residenziale di Buenos Aires per andare a vivere tra le catapecchie de La Carcova. Lo ha fatto perché è stato attratto dalla testimonianza di padre Pepe ed ha sentito che così poteva meglio realizzare, con gioia, la sua vocazione cristiana, maturata alla scuola spirituale di don Giussani e dei suoi Memores«.

Per esprimere il senso della esperienza cristiana narrata nel Diario il Papa cita una delle canzoni più popolari e più ›dissacranti’ di Fabrizio de André, La Città vecchia. Queste le parole di Francesco:

I versi di un cantautore italiano, Fabrizio de André, raccontano di quartieri malfamati dove «il sole del buon Dio non dà i suoi raggi» perché troppo impegnato a «scaldar la gente di altri paraggi». Ecco, questo libro ci fa invece vedere come – attraverso il dono della testimonianza – non ci sia zona, per quanto oscura, dove un raggio del buon Dio non arrivi a riscaldare qualche cuore e illuminare esistenze altrimenti invisibili.

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22 Maggio 2020 | 12:00
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missione (221), poveri (28)
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