La Ginevra internazionale dopo la visita del Papa

Certo, papa Francesco nella sua intensa giornata in Svizzera del 21 giugno scorso, ha dedicato tutto il tempo necessario all’importante incontro al Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) e poi alla comunità cattolica riunita al Palexpo. Di fatto il viaggio era stato definito «pellegrinaggio» quindi aveva un’attenzione esclusivamente spirituale. Ma c’è un’altra Ginevra, quella delle organizzazioni internazionali che il Papa ha avuto modo di incontrare solo marginalmente, visitando il CEC che ne fa parte. Ne ha parlato all’agenzia Acistampa l’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a Ginevra.  »A Ginevra –spiega il nunzio Jurkovic– esiste il concetto di ‘Ginevra Internazionale’ che comprende tutta l’attività internazionale sia sociale, politica e finanziari e non si limita solo alla Organizzazione delle Nazioni Unite e le sue agenzie specializzate. Anche il Consiglio Mondiale delle Chiese fa da ormai 70 anni parte di questa dinamica pur non essendo tecnicamente un’organizzazione internazionale ma una fondazione di diritto svizzero. Pertanto la visita del Santo Padre è stata percepita da tutti, in modo speciale perché tocca la sensibilità di appartenenza religiosa che per molte persone rimane di notevole importanza. Diversi ambasciatori dei Paesi dell’Europa del Nord hanno espresso particolare apprezzamento dinanzi a questa iniziativa del Pontefice».

Con le migrazioni cresce l’importanza dell’attenzione all’argomento religioso nelle organizzazioni internazionali

«Vorrei anche aggiungere –continua il Nunzio Jurkovic– che è la impressione di molti che l’ ‘argomento religioso’ continua a guadagnare la sua rilevanza all’interno delle organizzazioni internazionali. Ciò sembra essere dovuto a vari fenomeni nella società odierna che rivelano l’importanza della religione nella società. In modo particolare ha contribuito a ciò il risveglio del mondo islamico che continua a penetrare con le migrazioni anche ambienti che sono stati per qualche periodo apparentemente ‘religiosamente indifferenti’. Questa riflessione mi viene ripetuta da molti colleghi del corpo diplomatico. Anche un importante esponente del Consiglio Mondiale delle Chiese mi ha confidato che ancora una decina d’anni fa, le organizzazioni internazionali quasi ignoravano la loro presenza a Ginevra, mentre nell’ultimo periodo il rapporto è diventato molto più dinamico e regolare.

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3 Luglio 2018 | 06:15
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Ecumenismo (173), migranti (422), Papa (1254)
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