Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como.
Internazionale

La commovente lettera del vescovo di Como a tutti gli operatori sanitari

Il Vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, in questo momento di grande impegno del mondo medico-sanitario, ha deciso di scrivere una lettera al mondo della salute, a chi è schierato accanto a tutti i malati, alle persone anziane e a coloro che necessitano di vicinanza e assistenza, per esprimere, a nome dell’intera comunità, il ringraziamento per il lavoro svolto con passione e umanità, per sostenerli e per augurare un buon Natale.

«Vi scrivo per testimoniarvi tutta la mia vicinanza e profonda stima – scrive mons. Cantoni -, in un momento così complesso e drammatico quale quello che stiamo vivendo, in cui siete sottoposti a un’ingente pressione, visto il perdurare, anzi l’acutizzarsi della pandemia in atto, che ha particolarmente colpito, in questo ultimo periodo, il nostro territorio. Vorrei che percepiste la gratitudine della nostra Comunità cristiana che è attenta nel riconoscere il vostro impegno e la dedizione con cui vi applicate senza misura nei confronti dei numerosi pazienti da voi curati. Molti medici e infermieri, che ho occasione di incontrare in questi tempi, mi descrivono la situazione piuttosto stressante che si è creata e che vi sottopone a un impegno fisico e psicologico particolarmente assiduo, che va oltre le vostre resistenze umane. Eppure voi state scrivendo una pagina splendida della vostra storia, laddove riuscite ad assistere i vari pazienti non solo dal punto di vista strettamente professionale, ciascuno secondo le proprie competenze, ma anche con una vicinanza affettiva nei confronti dei vostri malati, così da supplire, almeno in parte, quel calore umano che essi non possono ricevere dai loro parenti e di cui, invece, essi hanno enormemente bisogno».

«Mi commuove, poi – continua il vescovo di Como, città duramente colpita in questa seconda ondata – , il fatto, confidatomi da alcuni medici e infermieri, che in sostituzione dei cappellani, impediti nel raggiungere i reparti Covid, con molta discrezione e rispetto, al di là dei loro compiti professionali, vanno incontro anche al bisogno spirituale delle persone assistite, portando personalmente l’Eucaristia ai loro pazienti». «Se è vero che «un essere umano è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza se non attraverso un dono sincero di sé «, come ci ricorda papa Francesco nella sua recente enciclica «Fratelli tutti» (n.87), voi potete sperimentare il valore della vita a partire dalla vostra professione, dentro la quale incontrate volti concreti da amare e stabilite relazioni vere, trovando nel servizio ai vostri pazienti una occasione privilegiata che vi fa crescere e vi arricchisce umanamente. Il mio ringraziamento diventa, nello stesso tempo, un augurio, perché voi possiate incontrare, in questo tempo che ci prepara al Natale, l’incarnazione della presenza del Signore Gesù attraverso il servizio ai nostri fratelli sofferenti. In essi, come nei poveri, è infatti il Signore stesso che ci viene incontro (Cfr Mt 25, 25-26) e che ci dona la sua pace».

Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como.
10 Dicembre 2020 | 09:23
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