La campagna di Sacrificio Quaresimale si confronta con il Coronavirus

Da 50 anni Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti si impegnano nella costruzione di un mondo migliore e più giusto.

«In questo periodo solitamente siamo molto sollecitati per partecipare a incontri pubblici come cene povere o pranzi solidali organizzati un po’ in tutto il Ticino. Diverse parrocchie decidono inoltre di sostenere un progetto specifico di Sacrificio Quaresimale, e ci invitano per presentarlo». Ci dice Federica Mauri, responsabile comunicazione e PR per Sacrificio Quaresimale in Ticino.

Ma quello che sta accadendo in Svizzera e nel mondo ha cambiato i piani. 

«Purtroppo, dopo tanti mesi di preparazione, questi momenti di condivisione sono venuti a mancare. Quest’anno era inoltre previsto l’arrivo in Ticino di un’ospite della Campagna ecumenica, Mercia Andrews, un’attivista sudafricana che avrebbe portato la sua testimonianza di quello che si sta facendo in Sudafrica a difesa dei diritti delle contadine e dei contadini, in occasione di una serata pubblica a Bellinzona. Mercia ha dovuto anticipare il suo rientro in patria a causa dell’imminente cancellazione dei voli internazionali. Anche nel resto della Svizzera i numerosi appuntamenti che richiamano un folto pubblico, sono stati via via cancellati a causa del divieto di assembramento. Questo era un momento privilegiato per riuscire a dare un volto alla solidarietà e alla generosità delle persone che da anni ci permettono di portare avanti i nostri progetti nei 14 paesi in Africa, America Latina ed Asia in cui operiamo. Una solidarietà che ha il volto ad esempio di una signora anziana che si mette a disposizione per preparare il minestrone per la cena povera, o dei bambini che vanno di porta in porta a vendere le rose…».

I tempi ci impongono un rallentamento e uno stop alle nostre abitudini.

«Il mio pensiero è rivolto specialmente alle persone anziane che sono chiuse in casa o nelle case per anziani e che non posso neanche più andare a messa. Per fortuna esiste la possibilità di seguire il culto in televisione. Lontani dai nipotini, dai loro cari è dura. Per fortuna le nuove tecnologie ci permettono di mantenerci in contatto e sui social è un fiorire di gesti solidali».

Quest’anno la Campagna ecumenica si impegnava, si impegna, a rivendicare e difendere il diritto al cibo per tutte e tutti. E per questo che si dedica alle sementi, l’origine di ogni nutrimento.

Sacrificio Quaresimale afferma nella presentazione che è un dato di fatto: senza nutrimento l’essere umano non vive! Possiamo senz’altro anche affermare che solo chi mangia a sufficienza, in maniera diversificata e nel rispetto della sua cultura e religione può aspirare a condurre una vita in piena dignità.

Nonostante l’emergenza e le situazioni di grave dolore ci dice Federica Mauri: «La nostra presenza fisica è venuta a mancare, ma sappiamo che le persone ci sono vicine. Abbiamo quindi cercato soluzioni. Nel caso ad esempio della Giornata delle rose, si è pensato di regalarle per portare un po’ di colore e di speranza a pazienti e personale curante: la maggior parte delle 80’000 rose sono state recapitate a case per anziani, cliniche e ospedali di tutta la Svizzera. In Ticino, da cui è giunta l’idea, non è purtroppo stato possibile distribuirle, viste le disposizioni cantonali. Abbiamo inoltre proposto di creare, a partire dall’immagine del drappo quaresimale (scaricabile sul sito www.vedere-e-agire.ch), una lanterna da esporre accesa alle finestre ogni giovedì sera fino al Giovedì santo: la luce della solidarietà. Chi infine lo desidera, può regalare una rosa virtuale alle persone care, tramite l’applicazione give a rose (www.give-a-rose.ch)».

In conclusione lo sguardo si rivolge ai soggetti di tante campagne, beneficiari della generosità da anni dei Ticinesi e della Svizzera tutta.

«Il mio pensiero va infine alle popolazioni del Sud, già oggi confrontate con gravi problemi. Quando l’ondata di contagi giungerà anche da loro, andrà a colpire i più poveri. Anche lì varranno le stesse prescrizioni, ma in molti località non c’è acqua potabile, ci sono pochi ospedali e il cibo che già scarseggia verrà a mancare. Noi continueremo i nostri sforzi per aiutare queste persone, ma abbiamo bisogno della solidarietà di tutti».

27 Marzo 2020 | 13:00
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