Islam e cristiani, la rivoluzione di Francesco: «È passato dal dialogo all'incontro»

Il recente viaggio di Papa Francesco in Iraq ha portato al centro dell’attenzione il rapporto tra le religioni, in particolare tra l’Islam e il Cristianesimo. L’incontro con il Grande Ayatollah Al-Sistani, le parole nei discorsi, gli inviti alla conoscenza reciproca e alla promozione di una cultura della fraternità: Francesco ha voluto che questa visita fosse un’occasione privilegiata per insistere sulle dinamiche interreligiose. Un impegno che, del resto, non è nuovo: la firma del Documento sulla Fratellanza umana, promosso nel 2019 insieme al Grande Imam di Al-Azhar, era stato un passaggio storico all’interno di un magistero sull’Islam che continua a delinearsi con sempre maggiore precisione.

Il sito lanuovaeuropa.org, ha proposto nei giorni scorsi una interessante intervista al professor Wael Farouq, docente di lingua araba presso la Facoltà di scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica di Milano. Farouq, credente musulmano, ha parlato di un vero e proprio cambio di passo da parte di Francesco: una ‘rivoluzione’ che nasce dall’essere passato dal ‘dialogo’ all”incontro’.

«La rivoluzione», sostiene il professor Farouq, »è stata abbandonare lo stile del dialogo per cui i leader religiosi, gli esperti di teologia cercano un terreno comune nel pensiero religioso, che porta ad esempio a riprendere la figura di Maria che unisce musulmani e cristiani; o la figura di Gesù nell’Islam. Tutte queste cose hanno costituito il cosiddetto ‘dialogo interreligioso’, ma il Papa è passato dal dialogo all’incontro. L’incontro richiede ancor prima del pensiero una presenza, la presenza dell’uomo con la sua umanità. Questo non esclude il dialogo, ma il centro focale non è più la teologia o i rapporti al vertice, bensì la realtà, la vita quotidiana, puntando sull’umanità delle persone che si parlano».

L’occasione dell’intervista proposta da ‘La Nuova Europa’ era stata la presentazione a Mosca, in Russia, dell’enciclica ‘Fratelli Tutti‘ tradotta in russo per volontà della Direzione spirituale dei musulmani della Federazione russa. Un’iniziativa che da sola testimonia il valore universale della riflessione sulla fraternità di Papa Francesco.

Per leggere l’intervista completa al professor Wael Farouq, CLICCA QUI.

15 Marzo 2021 | 11:20
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