Papa e Vaticano

Intenzioni dell’Apostolato della preghiera per il 2018

2017-02-28 L’Osservatore Romano

Pubblichiamo il testo italiano delle intenzioni che il Papa ha affidato alla sua rete mondiale di preghiera (Apostolato della preghiera) per il 2018. Nel corso dell’anno, ogni mese è dedicato a un’intenzione per l’evangelizzazione o a un’intenzione universale.

Gennaio

Per l’evangelizzazione: Perché, nei paesi asiatici, i cristiani, come pure le altre minoranze religiose, possano vivere la loro fede con tutta libertà.

Febbraio

Universale: Perché coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione.

Marzo

Per l’evangelizzazione: Perché tutta la Chiesa riconosca l’urgenza della formazione al discernimento spirituale, sul piano personale e comunitario.

Aprile

Universale: Perché i responsabili del pensiero e della gestione dell’economia abbiano il coraggio di rifiutare un’economia dell’esclusione e sappiano aprire nuove strade.

Maggio

Per l’evangelizzazione: Perché i fedeli laici compiano la loro specifica missione mettendo la loro creatività al servizio delle sfide del mondo attuale.

Giugno

Universale: Perché le reti sociali favoriscano la solidarietà e il rispetto dell’altro nella sua differenza.

Luglio

Per l’evangelizzazione: Perché i sacerdoti che vivono con fatica e nella solitudine il loro lavoro pastorale si sentano aiutati e confortati dall’amicizia con il Signore e con i fratelli.

Agosto

Universale: Perché le grandi scelte economiche e politiche proteggano le famiglie come un tesoro dell’umanità.

Settembre

Universale: Perché i giovani del continente africano abbiano accesso all’educazione e al lavoro nel proprio paese.

Ottobre

Per l’evangelizzazione: Perché i consacrati e le consacrate risveglino il loro fervore missionario e siano presenti fra i poveri, gli emarginati e coloro che non hanno voce.

Novembre

Universale: Perché il linguaggio del cuore e del dialogo prevalgano sempre sul linguaggio delle armi.

Dicembre

Per l’evangelizzazione: Perché le persone impegnate nel servizio della trasmissione della fede trovino un linguaggio adatto all’oggi, nel dialogo con le culture.

Dal Vaticano, 13 febbraio 2017

28 Febbraio 2017 | 18:41
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