India: i musulmani esclusi dalla legge sulla cittadinanza

Una legge antimusulmana. Così viene definita la nuova controversa normativa, approvata dal governo indiano, che concede la cittadinanza ai migranti provenienti da Bangladesh, Afghanistan e Pakistan, a meno che non siano di religione islamica. Una legge che da giorni sta provocando violente proteste di piazza. Decine di migliaia di persone hanno manifestato anche ieri in molte città indiane. Soprattutto nella capitale New Delhi si sono registrati violenti scontri tra i partecipanti alla marcia partita dall’università Jamia Millia Islamia. Arrestati e poi rilasciati all’alba circa 100 studenti. Ma c’è fermento in tutti gli altri atenei del Paese in particolare in quelli di cultura islamica. Una situazione che sta inasprendo i rapporti già difficili con il vicino Pakistan. L’Assemblea Nazionale di Islamabad ha condannato con una risoluzione la legge sulla cittadinanza dell’India, profondamente lesiva – si afferma – dei diritti umani soprattutto nella regione del Kashmir indiano. La legge – afferma Cecilia Brighi, esperta dell’area orientale – non fa che acuire i già difficili rapporti con il Pakistan.

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18 Dicembre 2019 | 10:02
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