Incontro mondiale delle famiglie, il Papa annuncia: «Verrò in Irlanda»

Il Papa parteciperà all’Incontro mondiale delle Famiglie il 25 e 26 agosto prossimi a Dublino. Ad annunciarlo è stato egli stesso a conclusione dell’udienza generale. Francesco ha incontrato dopo la catechesi alcuni fedeli irlandesi presenti in piazza San Pietro per portargli l’icona della Sacra famiglia, immagine ufficiale dell’evento. «In occasione del prossimo Incontro mondiale delle Famiglie ho intenzione di recarmi a Dublino dal 25 al 26 agosto di quest’anno», ha detto il Papa. «Ringrazio fin da ora le autorità civili e tutti coloro che collaborano per preparare questo viaggio».

 

La partecipazione del Pontefice all’Incontro mondiale delle Famiglie che si svolgerà dal 21 al 26 agosto non era stata ancora confermata ufficialmente. In piazza San Pietro sono presenti due famiglie irlandesi, i Tobin di Co Kildare e i Bushell che vivono a Roma, che hanno portato al Papa l’icona ufficiale della Sacra famiglia, che era stata benedetta dall’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin lo scorso agosto allo scoccare del count down di un anno ed ha poi fatto il giro delle parrocchie irlandesi. «Saluto in particolare i pellegrini irlandesi che accompagnano l’icona del nono Incontro mondiale delle Famiglie, che avrà luogo a Dublino nel prossimo mese di agosto», ha detto Francesco al momento dei saluti in lingua. Francesco si recherà in Irlanda dopo che Giovanni Paolo II vi era stato in visita nel 1979.
Appena giunto sul sagrato di San Pietro, per dare inizio all’udienza generale, il Papa si è rivolto subito a braccio ai fedeli: «Oggi è il primo giorno di primavera: buona primavera!», ha esordito: «Ma cosa succede in primavera? Fioriscono le piante, gli alberi, ma io vi farò qualche domanda, rispondete: un albero o una pianta malati fioriscono bene se sono malati? No! Un albero, una pianta che non sono annaffiati, dalla pioggia o artificialmente, possono fiorire bene? No. Un albero e una pianta che ha tolto le radici o che non ha radici può fiorire? Senza radice non si può fiorire. Questo è il messaggio: la vita cristiana deve essere una vita che deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene, ma se non hai delle radici, non potrai fiorire e la radice è Gesù. Se non sei con Gesù, non fiorirai. E se non innaffi la tua vita con la preghiera e i sacramenti, avrete fiori cristiani? No, perché la preghiera e i sacramenti annaffiano e radici e la nostra vita fiorisce. Vi auguro che questa primavere sia per voi una primavera fiorita, come sarà la Pasqua: fiorita di buone opere, fiorita di virtù, fiorita di fare il bene agli altri. E ricordate questo versetto molto bello della mia patria: quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che ha sotterraneo, mai tagliare le radici con Gesù».

 

Francesco, che ha proseguito un ciclo di catechesi sul significato della messa, ha incentrato il suo discorso sulla catechesi: «Tutti noi siamo stati perdonati nel battesimo e tutti noi siamo perdonati o saremo perdonati ogni volta che ci accostiamo al sacramento della penitenza, e non dimenticatevi: Gesù perdona sempre, Gesù non si stanca di perdonare, siamo noi a stancarci di chiedere perdono», ha detto. «Se siamo noi a muoverci in processione per fare la Comunione, andiamo verso l’altare, in realtà è Cristo che ci viene incontro per assimilarci a sé. C’è un incontro con Gesù!».

 

Nutrirsi dell’Eucaristia «significa lasciarsi mutare in quanto riceviamo», «ogni volta che facciamo alla comunione assomigliamo più a Gesù, ci trasformiamo più in Gesù», ha sottolineato il Papa: «Come il pane e il vino sono convertiti nel Corpo e Sangue del Signore, così quanti li ricevono con fede sono trasformati in Eucaristia vivente». Il fedele, ha ricordato, «si accosta normalmente all’Eucaristia in forma processionale e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza Episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce» e dopo la Comunione, «a custodire in cuore il dono ricevuto ci aiuta il silenzio, la preghiera silenziosa: allungare un po’ quel momento di silenzio parlando con Gesù nel cuore, come pure un salmo o un inno che ci aiuti a essere col Signore». L’Eucaristia, ha concluso il Papa riprendendo la metafora primaverile, «ci fa forti per dare frutti, fiori di buone opere, per vivere come cristiani».

 

Tra i gruppi di fedeli a cui si è rivolto a fine udienza, il Papa ha salutato in particolare i partecipanti al Convegno per i familiari dei Caduti in teatro operativo nelle Missioni di supporto alla Pace, accompagnati dell’Ordinario Militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò: «Questi – ha chiosato – sono eroi della patria e dell’umanità».

Iacopo Scaramuzzi – VaticanInsider

21 Marzo 2018 | 17:30
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