Ticino e Grigionitaliano

In Ticino arriva una mostra sui santi giovani

«Il cuore della Chiesa — leggiamo al n. 49 della Esortazione Christus vivit di papa Francesco — è pieno di giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo (…). Sono stati preziosi riflessi di Cristo giovane». Tra questi, l’esortazione post-sinodale addita alcune figure, fra cui il beato Piergiorgio Frassati, il venerabile Carlo Acutis (che «ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza»), e, infine, la beata Chiara Luce Badano, della quale il documento papale dice che «ha sperimentato come il dolore possa essere trasfigurato dall’amore».

Ebbene: Frassati, Acutis e Badano sono tre delle 24 figure ritratte nella mostra «Santi della porta accanto», che dall’estate scorsa (allora si preparava il Sinodo sui giovani, oggi ne raccogliamo i frutti) sta attraversando l’Italia e ora giunge anche in Svizzera. Promossa dall’associazione Don Zilli e dal centro culturale San Paolo, in collaborazione con il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana e l’Azione cattolica ambrosiana, la mostra — il cui titolo è ripreso da una felice espressione di Gaudete et exsultate — propone una galleria di giovani testimoni della fede di ieri e di oggi: persone che hanno preso sul serio il Vangelo e lo hanno provato a vivere, con radicalità, gioia ed entusiasmo, secondo la loro specifica vocazione (sacerdotale, religiosa, laicale, coniugale…), nella professione, nello studio, nella vita affettiva, nell’impegno pastorale e culturale, a servizio della Chiesa e della società.

In Ticino rimarrà esposta nel chiostro del Collegio Papio fino al 13 ottobre e poi presso la Sacra Famiglia di Locarno fino al 18 ottobre. Le figure presentate in tutto sono 24 (alcuni già beati, altri Servi di Dio, altri ancora giovani «normali», ma esemplari per la qualità della loro fede), con un ritratto artistico, una breve biografia, una frase incisiva (scritta o pronunciata dalla persona stessa) in grande evidenza e un QR code che rimanda a siti, libri e altro materiale.

Cinque le sezioni in cui si articola il percorso: «Sulle orme dei giganti di ieri», «La santità del quotidiano», «Vivere con fede la malattia», «Martiri della missione» e, infine, «Credenti di altri continenti». A intervallare i vari gruppi alcuni pannelli con frasi dedicate da Papa Francesco ai giovani.

Come ci ha spiegato don Rolando Leo, la mostra non arriva per caso in questo periodo; essa è concepita come approfondimento, per i ragazzi, del tema «Battezzati e inviati» del mese missionario straordinario che stiamo vivendo. Inoltre, anche il tema che quest’anno il Collegio Papio propone ai suoi studenti è: la vita come dono e servizio.

Nel novero dei «santi della porta accanto» troviamo così beati di ieri (l’anti-fascista Teresio Olivelli) e figure assai più vicine nel tempo, come nel caso di suor Clare Crockett, classe 1982, missionaria irlandese, morta in Ecuador nel 2016 o lo studente brianzolo Marco Gallo.

Se nella mostra figurano anche preti, missionari e una suora, la stragrande maggioranza dei profili presentati riguarda, però, i fedeli laici e «la classe media della santità», per usare un’espressione di Papa Francesco. Spiegano i promotori: «Volevamo far emergere l’idea che, anche oggi, pur dentro quella che è stata chiamata «la prima generazione incredula», non mancano figure emblematiche dal punto di vista della fede e della carità». Del resto, pure nel Documento finale del Sinodo è scritto: «Molti giovani santi hanno fatto risplendere i lineamenti dell’età giovanile in tutta la loro bellezza e sono stati nella loro epoca veri profeti di cambiamento; il loro esempio mostra di che cosa siano capaci i giovani quando si aprono all’incontro con Cristo».

Un dato interessante: i personaggi scelti appartengono a mondi ecclesiali diversi (Azione cattolica, Cl, Agesci, Rinnovamento nello spirito, Movimento dei focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII…), a dimostrazione della ricchezza del tessuto laicale e, soprattutto, del fatto che «lo Spirito soffia dove vuole». Se la mostra privilegia comprensibilmente personaggi italiani, ne presenta però anche alcuni di continenti extraeuropei. Tra questi citiamo Floribert Bwana Chui, giovane congolese, appartenente alla Comunità di Sant’Egidio: l’hanno ucciso nel 2007 perché si era rifiutato di intascare una tangente. E ora è in cammino verso gli altari.

Il concetto della mostra spiegato dai realizzatori: https://www.youtube.com/watch?v=lauvQlGJqHI.

L’esempio di Carlotta Nobile

Carlotta Nobile, cui è dedicato un pannello della mostra, sfugge a qualsiasi classificazione: nella sua brevissima vita – è morta di cancro a 24 anni, nel 2013 – è stata talentuosa violinista di fama nazionale, vincitrice di numerosi concorsi nazionali, Direttore Artistico dell’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia a soli 21 anni, «Donatrice di Musica» presso i reparti oncologici italiani, curatrice artistica e storica dell’arte, scrittrice con due libri pubblicati in vita, operatrice culturale, stagista presso Radiotre, autrice di articoli sull’arte contemporanea e redattrice di rubriche di critica musicale, con all’attivo conferenze «in bilico tra arte e musica».

Ventiquattro anni passati a produrre con una intensità straordinaria, forse nel febbrile presagio di una morte incombente: un gran numero di opere e scritti ancora da scoprire ed il blog anonimo sul cancro, «Il Cancro E Poi_», col quale ha infuso -e infonde- coraggio e speranza a migliaia di persone. E poi la malattia, che ella seppe trasformare in una preziosa occasione di insegnamento e di crescita personale:

«Io non so più neanche quanti centimetri di cicatrici chirurgiche ho. Ma li amo tutti, uno per uno, ogni centimetro di pelle incisa che non sarà mai più risanata. Sono questi i punti di innesto delle mie ali», scriveva.

Al risveglio da un coma, a quattro mesi dalla morte, fu illuminata da una fede ferrea ed intensissima. Fino al 16 luglio 2013 affronterà il suo calvario trovando nella preghiera conforto, gratitudine e speranza per sé e per gli altri, in uno stato di totale abbandono di sé a Dio:

«Io sono onorata e fortunata di poter portare la Croce con Gioia a 24 anni», scrisse al tanto amato Papa che la ispirò.
La sua testimonianza di Vita e di Fede, portatrice di frutti sorprendenti, ha fatto il giro del mondo e continua a camminare…

Nel cortile del Collegio Papio.
9 Ottobre 2019 | 12:36
Tempo di lettura: ca. 4 min.
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