In Nord Corea una visita ecumenica del Consiglio Mondiale delle Chiese

A pochi giorni dallo storico vertice intercoreano di Panmunjom (27 aprile) , una delegazione ecumenica internazionale composta dai rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) e della Comunione mondiale delle Chiese riformate (Wcrc) si è recata in Corea del Nordo, visitando Pyongyang dal 3 al 7 maggio su invito della Federazione coreana cristiana (Kcf).

 

Lo rende noto in un comunicato lo stesso Wcc, organismo la cui sede a Ginevra sarà visitata il prossimo 21 giugno da Papa Francesco in occasione del 70esimo anniversario della fondazione . A guidare la delegazione ecumenica il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Wcc, e Chris Ferguson, suo omologo al Wcrc.

 

L’evento, si legge, è stato reso possibile dal Summit di aprile in occasione del quale il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il presidente nordcoreano Kim Jong-un hanno firmato la «Dichiarazione di Panmunjom per la pace, la prosperità e l’unificazione della Penisola coreana».

 

«Queste iniziative straordinarie hanno dato un nuovo slancio al processo di pace che la delegazione desidera fortemente affermare, sostenere e incoraggiare», scrivono i rappresentanti delle Chiese cristiane. «Rendiamo grazie a Dio – aggiungono – perché oggi siamo in grado di celebrare insieme alla Federazione coreana cristiana (Kcf) e alla Repubblica popolare democratica di Corea (Rdpc) gli impegni politici presi nella Dichiarazione di Panmunjom. Impegni che rappresentano le speranze e le aspirazioni ecumeniche vissute da lungo tempo per la pace nella Penisola coreana».

 

In particolare, le Chiese cristiane sottolineano l’importanza dell’impegno ad «unire gli sforzi per alleviare le tensioni militari, promuovere lo scambio e la cooperazione inter-coreana, raggiungere un trattato di pace che sostituisca l’accordo di armistizio del 1953 e dichiari solennemente che non ci sarà più guerra nella Penisola coreana».

 

Il traguardo finale a cui le Chiese oggi guardano è «la completa denuclearizzazione», ovvero il fare della Penisola coreana una terra «priva di nucleare», attraverso la ratifica universale e l’attuazione del trattato sul divieto di armi nucleari.

 

Durante i 4 giorni di visita in Corea del Nord, la delegazione ecumenica ha incontrato e discusso con rappresentanti della Federazione coreana cristiana, con Kim Yong Nam, presidente del Presidium dell’Assemblea suprema dei popoli della Repubblica popolare coreana, e con Ri Jong Hyok, presidente dell’Istituto nazionale per la riunificazione.

 

Prima di recarsi in Corea del Nord, Tveit e Ferguson si sono incontrati a Seoul con Cho Myoung-Gyon, ministro sudcoreano per l’unificazione, e hanno sottolineato «l’importanza del ruolo dei leader della Chiesa e delle comunità di fede che hanno sempre lavorato e lo faranno anche in futuro per la pace e la riunificazione del popolo coreano».

VaticanInsider

8 Maggio 2018 | 18:40
Tempo di lettura: ca. 2 min.
CMC (1), Ecumenismo (173), NordCorea (2)
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