Il silenzio vivo del Sabato Santo

Il Sabato Santo è memoria di un luogo dove vorresti stare: un luogo per pregare, un luogo di silenzio dove finalmente incontrare Colui da cui tutto dipende, che tutto genera e sostiene, Colui a cui tutto e tutti torniamo, Colui con il quale fare il punto della tua vita, per ripartire, risorgere anche tu, l’indomani, a nuova vita.

Il Sabato Santo è silenzio vivo prima del risveglio della vita a Pasqua, prima della ripartenza arricchita di quei propositi profondi che nel Silenzio, fatto di contemplazione e preghiera, o nascono nuovi o si precisano per il futuro, senza perdere di vita le inevitabili incognite dell’esistenza.

Il Sabato Santo è il tempo del ricordo, quel necessario momento in cui fare il punto alla propria vita per rilanciarla o rivederla se fosse il caso, consapevoli che tutto ci è donato per crescere, per guardare sempre avanti, per viveve la dimensione dell’esistenza come dono, là dove siamo chiamati ad essere ora o dove lo saremo in futuro.

Il Silenzio del Sabato Santo è questo e tanto altro. Ognuno ha il suo silenzio, ognuno ha il suo modo di viverlo, ognuno però lo necessita, oggi o forse tra qualche giorno, se nella giornata odierna c’ è ancora un turno di lavoro da adempiere o un altro inderogabile impegno. Il Silenzio, in questa vita postmoderna dove non sempre ci si può fermare quando sarebbe auspicabile, ma solo se possibile, lo devi cercare e vivere quando e come puoi, infatti. Il Sabato Santo esiste per ricordarcene la necessità, per rilanciare la vita non a partire da un moto continuo, ma da quel Silenzio del cuore che è immersione nel Suo Silenzio, quello dell’amore ultimo che è dono di sè, il Silenzio del corpo dell’innocente ucciso, ancora deposto, in queste ore prima di Pasqua, nel Sepolcro, corpo martoriato in attesa di Risorgere più splendente e glorioso che mai. Buon Sabato Santo a tutti!

Cristina Vonzun