Il significato della Pentecoste

La Pentecoste, 50 giorni dopo Pasqua, costituisce un tempo forte dell’anno liturgico. Festeggiata quest’anno il 9 giugno, commemora il dono dello Spirito che Dio fa agli uomini. Manifestatosi tramite delle lingue di fuoco, negli Atti degli Apostoli, questo dono si prolunga nella Chiesa.

L’evento della Pentecoste non può che essere letta in rapporto alla Pasqua e all’Ascensione. Gesù, morto per la salvezza degli uomini, il venerdì santo, è resuscitato a Pasqua. Parte per raggiungere il Padre 40 giorni dopo, durante l’Ascensione. Nella Pentecoste, il Padre invia lo Spirito di suo Figlio agli uomini. Questa festa chiude dunque il tempo pasquale di sette settimane. La Pentecoste rappresenta ugualmente il giorno della nascita della Chiesa, poiché il Regno di Dio, inaugurato dalla venuta di Cristo, si sviluppa nella Chiesa.

Una folla stupefatta

50 giorni dopo la Pasqua, a Gerusalemme, una folla si raduna per il Chavouot, la festa ebraica che commemora il dono della Legge a Mosé. La città santa è piena di uomini venuti da ogni dove. Gli Apostoli, Maria e alcuni amici, rinchiusisi per paura delle autorità, sono sorpresi. Sentono infatti un rumore simile a un colpo di vento che riempie la casa, un boato. È un primo segno. Poi – secondo segno – una sorta di fuoco in lingue si distribuì sopra i loro capi. Terzo fenomeno: sono riempiti dello Spirito Santo e si mettono a parlare altre lingue. La folla radunatasi per lo Chavouot è stupefatta, perché ciascuno sente parlare la propria lingua. A tal punto che taluni giudicano gli Apostoli ubriachi. Così, si realizza la promessa fatta da Cristo agli apostoli al momento dell’Ascensione, dieci giorni prima.

Una risposta alla torre di Babele

Gli Apostoli, rafforzati da questo dono, osano uscire dalla sala in cui si erano rinchiusi. Iniziano allora a testimoniare della risurrezione di Cristo, fanno consocere il suo inscegnamento e convertono tramite il Battesimo. La Pentecoste è la dimostrazione che la Chiesa non è stata creata per volontà umana, ma per la forza dello Spirito di Dio. Questo evenimento corrisponde alla nascita delle prime comunità cristiane che si sono organizzate, sviluppate e propagate. Il fatto che gli Apostoli parlino ciascuno una lingua diversa potrebbe essere una risposta all’episodio della Torre di Babele nell’Antico Testamento: i popoli divisi, ma presenti a Gerusalemme, si ritrovano uniti nel momento in cui lo Spirito si manifesta. Come gli Aposotoli, i cristiani sono chiamati a non restare solo tra di loro, fuori dal mondo, ma al contrario a proclamare chiaramente e liberamente la Buona Novella.

cath.ch/red

8 Giugno 2019 | 17:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
apostoli (1), chiesa (579), pentecoste (29), spirito santo (9)
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