Il ponte che divide gli ortodossi

Che cosa ha a che fare la città di Kerč’, in Crimea, con lo scisma ortodosso? Proprio nulla, eppure proprio lì, dove sorge il ponte fatto costruire da Putin per collegare la Russia e la Crimea, annessa da Mosca dopo l’esplosione del conflitto con l’Ucraina a cui apparteneva, ha avuto luogo la strage delle ore trascorse.

Il ponte di Kerč’, inaugurato l’estate scorsa da Putin, presto verrà completato dal settore ferroviario, rendendo molto difficile per la sua bassezza il transito delle navi ucraine dal Mar d’Azov verso il Mar Nero. Proprio a Kerč’ ha avuto luogo la strage di diciannove persone per mano di un giovane armato, poche ore dopo che il patriarcato di Mosca aveva respinto la decisione del patriarcato ecumenico di Costantinopoli che riconosce il diritto di Kiev ad avere un proprio patriarcato autonomo, come bulgari, romeni, serbi. Il giovane stragista, che si sarebbe suicidato subito dopo il suo efferato crimine, risulta essere un fanatico delle politiche nazionaliste di Putin. […]

Atto di uno squilibrato o meno, il tragico fatto di sangue può aiutare a soffermarsi sulla gravità di quanto accaduto sull’asse religioso tra Mosca e Kiev.

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19 Ottobre 2018 | 17:30
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