Campo profughi in Libano (foto di archivio).
Papa e Vaticano

Il Papa: «I migranti una ricchezza per la società»

«Anche oggi i movimenti umani, pur generando sfide e sofferenze, stanno arricchendo le nostre comunità, le Chiese locali e le società di ogni continente». Ancora una volta Papa Francesco interviene sul tema dell’emergenza migratoria che segna il mondo di oggi; lo fa nella prefazione di un documento preparato dalla «Sezione Migranti e Rifugiati» (da lui stesso guidata) del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale dedicati al tema della tratta umana e la drammatica condizione dei profughi.

«Luci sulle strade della speranza» è il titolo del volume che raccoglie tutti gli insegnamenti del Pontefice sul tema: dalle catechesi durante le udienze generali del mercoledì, ai discorsi pronunciati durante incontri e viaggi all’estero, dai passaggi-chiave delle sue encicliche a quelli delle benedizioni Urbi et Orbi, agli appelli ai governi e alle società per l’accoglienza e l’integrazione. L’altro documento mette nero su bianco gli orientamenti pastorali stilati dal Dicastero per contrastare la tratta, quella che Bergoglio in più di un’occasione ha stigmatizzato come un «crimine» aberrante. Entrambi i testi sono stati presentati ieri in Sala Stampa vaticana dai due sottosegretari della Sezione, lo scalabriniano padre Fabio Baggio e il gesuita padre Michael Czerny.

Nella sua prefazione, Francesco parte da un presupposto: «Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per sé stessi e le loro famiglie» è stato «il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli». «Come la storia umana», scrive, «anche la storia della salvezza è stata segnata da itineranze di diverso genere – migrazioni, esili, fughe, esodi, tutte comunque motivate dalla speranza di un futuro migliore altrove».

Gesù stesso fu un profugo, rammenta il Papa: «Gli esodi drammatici dei rifugiati sono un’esperienza che Gesù Cristo stesso provò, assieme a i suoi genitori, all’inizio della propria vita terrena, quando dovettero fuggire in Egitto per salvarsi dalla furia omicida di Erode». Come quello della Sacra Famiglia di secoli fa, ancora oggi prosegue questa mobilità umana. E «il viaggio dei migranti non è sempre un’esperienza felice», sottolinea il Pontefice, «basti pensare ai terribili viaggi delle vittime della tratta».

Francesco però è fiducioso: «Anche in questo caso, però, non mancano le possibilità di riscatto». Ricorda in proposito l’episodio biblico del «piccolo Giuseppe, figlio di Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli gelosi, il quale in Egitto divenne un fiduciario del faraone», per affermare che « anche quando l’itineranza è stata indotta con intenzioni criminali, come nel caso della tratta, non bisogna lasciarsi rubare la speranza di liberazione e di riscatto».

Vatican Insider/redazione

Campo profughi in Libano (foto di archivio).
18 Gennaio 2019 | 06:31
Tempo di lettura: ca. 2 min.
migranti (422), Papa (1255), rifugiati (44)
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