Campo profughi in Libano (foto di archivio).
Internazionale

Il «filo rosso missionario» che lega bambini e giovani dell’Infanzia Missionaria

E’ dedicato in particolare ai ragazzi e alle ragazze adolescenti il nuovo numero del Bollettino della Pontificia Opera della Santa Infanzia (POSI) che in questi giorni viene inviato via email alle Direzioni nazionali delle Pontificie Opere Missionarie di tutto il mondo, tra cui la sezione svizzera Missio. Questa fascia di età «nell’Opera della Santa Infanzia sembrerebbe non essere implicata in modo evidente, in particolare nel nome, ma in realtà è oggi inclusa e presente» spiega nell’editoriale suor Roberta Tremarelli, Segretaria generale della POSI.
Ripercorrendo le origini e lo scopo dell’Opera, suor Roberta sottolinea che anche la POSI, come ogni istituzione, ha avuto nel tempo una evoluzione e conseguenti adeguamenti alle diverse realtà ecclesiali, sociali e culturali, ma conservando sempre il carisma originale. «Oggi l’Opera della Santa Infanzia propone a tutti i bambini e adolescenti del mondo di essere protagonisti nell’azione evangelizzatrice della Chiesa attraverso la preghiera, la testimonianza di vita, il sacrificio e il contributo materiale al Fondo Universale di Solidarietà dell’Opera stessa. In tal modo la proposta fatta agli adolescenti consente di creare tra il bambino missionario e il giovane missionario un legame, un filo rosso missionario che potrà essere presente nella vita di ogni battezzato e aiutarlo nel cammino di santità».
Nel suo intervento suor Érica A. Sanchez, delle Francescane Angeline di Santa Cruz, Bolivia, prende spunto dal cammino aperto dal Sinodo dei Vescovi sui giovani, per soffermarsi su alcuni temi fondamentali riguardanti il rapporto tra Chiesa e giovani, evidenziando che «tutti i membri del popolo di Dio condividono la responsabilità unica di portare avanti il compito evangelizzatore, ognuno secondo la propria vocazione e carisma. Nessuno e escluso. In tal senso, la Chiesa apprezza e considera sempre di piu l’importanza, il valore e il contributo di tutti i suoi membri: ministri ordinati, religiosi, laici, anziani, giovani, bambini e donne. Ugualmente e fondamentale ripensare una pastorale che sappia accompagnare ognuno».
Il Focus di questo numero, curato dalla Redazione, ha per titolo «Gli adolescenti, il mondo, la Chiesa» e parte da un’analisi del «periodo critico» adolescenziale, di trasformazioni fisiche e psicologiche, di formazione della propria individualità, per suggerire quale tipo di relazione vada instaurato con gli adulti, e in particolare con gli educatori, perché i giovani siano protagonisti nella missione della Chiesa. «Questo non significa tanto il fare spazio ai bambini e agli adolescenti, ma costruire insieme a loro, essere una missione insieme, integrare i cammini e le proposte per attivare dinamiche di vero co-agonismo che sono più impegnative ma piene di futuro».
Oltre alla consueta panoramica delle esperienze e degli avvenimenti della POSI nel mondo, in questo numero del Bollettino debutta una nuova rubrica, «Verso la santità», in cui viene raccontata la vita di due ragazze, membri dell’Opera della Santa Infanzia – Natalys di Cuba e Paulinka della Polonia – che anche nel momento della sofferenza hanno continuato a sostenere con la preghiera e l’offerta l’attività missionaria.

Fides.org

Qui vi riproponiamo «Il Libano è molto più di un Paese, è un messaggio di pace che va sostenuto» (intervista a Nada Hajjar Hourani, Assistente di direzione delle Pontificie Opere Missionarie (Missio) in Libano).

Campo profughi in Libano (foto di archivio).
11 Novembre 2019 | 14:31
Tempo di lettura: ca. 2 min.
bambini (162), giovani (724), infanzia missionaria (3), missio (39)
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