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Il vescovo cileno Alejandro Goic (Fonte: VaticanInsider).
Chiesa

Il Cile dopo il caso Barros

Dal blog terredamerica.com del giornalista Alver Metalli, proponiamo questo commento di Luis Badilla alla situazione drammatica della Chiesa cilena chiamata a fare chiarezza dopo anni di copertura di casi di abusi su minori. Recentemente, tutto l’episcopato del paese ha consegnato le proprie dimissioni nelle mani di Papa Francesco.

È stato pubblicato ufficialmente il calendario della seconda visita degli inviati del Santo Padre in Cile, l’arcivescovo de La Valletta, mons. Charles Scicluna e mons. Jordi Bertomeu, Ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede. Questi inviati lavoreranno a Santiago per quattro giorni: 12, 13, 18 e 19 giugno. A metà visita si trasferiranno per quattro giorni alla città di Osorno (14, 15, 16 e 17), distante oltre 800 km dalla capitale, per incontrare il vescovo della diocesi, mons. Juan Barros, i suoi collaboratori e poi, ovviamente, i laici. Potrebbero essere proprio quest’ultimi il problema principale della Missione vaticana.

È quasi certo che il vescovo Juan Barros, nominato dal Papa nel gennaio 2015, lascerà la diocesi relativamente presto. Per ora si guadagna tempo per vedere quale sarà la modalità di «uscita» del vescovo, questione inseparabile dalla permanenza degli altri tre prelati dell’ex Pia Unione Sacerdotale di Karadima, oggi alla guida di altre diocesi: Ausiliare di Santiago (Andrés Arteaga, malato), Linares (Tomislav Koljatic) e Talca (mons. Horacio Valenzuela). In quest’ambito non sembra che la Missione Scicluna-Bertomeu possa trovare delle grosse difficoltà, tranne qualche sacerdote anziano inorridito dal fatto, inedito, che gruppi di laici «si permettano di contestare una decisione del Papa».

I gruppi di laici in Osorno ma anche in altre diocesi. I laici della diocesi di Osorno oggi sono molto divisi, frammentanti e distanti a causa delle controversie e polemiche createsi sin dal primo giorno della nomina di Barros. Fra i diversi gruppi l’antagonismo è forte e spesso aggressivo. All’interno del generico «movimento dei laici di Osorno» si registra una gamma di posizioni differenti, articolate e a volte un po’ criptiche: si va dai duri, puri e intransigenti (»fuori Barros subito») fino a quelli con posizioni più miti e comprensive, aperti a possibili strategia d’uscita morbide e negoziate, con in mezzo frange di opinioni più o meno vicine al vescovo contestato e sostenitrici dell’idea di mandarlo a processo per determinare definitivamente se sia o meno colpevole di aver occultato gli abusi sessuali di Karadima.

Il link per continuare a leggere l’articolo nel Blog Terred’America del giornalista Alver Metalli

http://www.terredamerica.com/2018/06/07/scenari-cileni-dopo-il-caso-barros-seconda-missione-degli-inviati-del-papa-nel-paese-sudamericano-il-nodo-della-nomina-dei-vescovi-e-del-rapporto-con-la-societa/

 

Il vescovo cileno Alejandro Goic (Fonte: VaticanInsider).
8 Giugno 2018 | 06:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
vaticano (240), vescovi (150)
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